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Scommesse Online e Decreto Dignità: cosa cambia

Il Decreto Dignità (Pdf) è stato il primo decreto firmato dal ministro Di Maio, l’allora ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico.
Andiamo a vedere cos’è, cosa prevede ed i quattro punti da cui è composto. 

  1. Il primo propone semplificazioni fiscali, tra qui l’abolizione dello split payment per i professionisti.
  2. la seconda è la disincentivazione delle delocalizzazioni.
  3.  la terza è la lotta alla precarietà con modifiche al Jobs Act.
  4.  la quarta che è anche quella che ci interessa e che andremo ad approfondire in questo articolo e lo stop alla pubblicità del gioco d’azzardo

L’ultimo punto è entrato in vigore dall’8 agosto 2018 e l’applicazione viene supervisionata dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

Per di più all’interno dello stesso decreto si trova una voce che obbliga a rendere visibile la dicitura ‘’nuoce gravemente alla salute’’ su tutte le slot machine e sui gratta e vinci acquistabili. 

Questo perché negli ultimi anni si è notato un incremento del numero di giocatori d’azzardo che ha implicato una soluzione drastica come questo decreto. Si cerca di indirizzare i giocatori più assidui verso un tipo di gioco più responsabile regolando la pubblicità nel settore del betting impedendo ogni forma di pubblicità diretta e indiretta da parte dei bookmakers.

Che cosa cambia?

Escludendo le lotterie nazionali con estrazione dei vincitori differita ogni tipo di pubblicità di scommesse sarà proibita incluse le manifestazioni sportive, quelle culturali e quelle artistiche.

Anche le trasmissioni televisive e radiofoniche non dovranno più trasmettere nessuna pubblicità di betting. Inoltre soggetti a questa legge sono anche i quotidiani e le riviste online. 

Dal 1° gennaio 2019 il divieto si applica anche alle sponsorizzazioni di vari eventi e a tutte le forme di comunicazione. Una limitazione alle pubblicità online di giochi di scommesse potrebbe sembrare una stretta drastica, i critici non mancano ed i risultati dopo un anno dall’introduzione del decreto non sono del tutto positivi.

Molte aziende di betting così come gli impiegati che lavorano in questo ambito, ritengono questo decreto sia del tutto antidemocratico e limitante verso un settore che esercita le proprio attività in modo del tutto legale. Da ricordare che lo Stato riceve i proventi per le concessioni delle licenze di gioco. Quanto costa una licenza? (si parla di una media di 30 volte superiore a quello degli altri Stati, dato che occorrono circa 350.000€ per una validità di circa 3 anni).

Proliferazione di Siti Web Illegali

Molti sono i pareri contrari al decreto che penalizza chi ha costruito un business online lecito basato sui siti web di scommesse legali  e non la ritengono una stretta sufficiente per frenare realmente l’azzardo-patia.

Secondo quanto enunciato dal decreto, viene infatti impedito anche ai siti di gioco con regolare licenza AAMS di fare advertising su qualsiasi mezzo di comunicazione.

Per questo motivo sono molte le perplessità ed i dubbi riguardo la reale funzionalità ed efficacia del decreto. Prendiamo ad esempio proprio Google. Il motore di ricerca mostra le pubblicità di siti con licenza internazionale (non AAMS) che in Italia non sono legali.

Quindi si rischia di creare un circolo vizioso dove ad oggi sono ancora bloccate le pubblicità di siti che dispongono di una regolare licenza AAMS mentre tutti i siti internazionali, di dubbia provenienza, continueranno ad essere normalmente pubblicizzati grazie ai Google Ads. 

I settore delle scommesse legali crea un giro d’affari annuali decine di miliardi di euro e proprio per questo il decreto è stato osteggiato da molte squadre della serie A che fino ad ora potevano contare su partnership e contratti di sponsorizzazione. 

A lungo andare il calcio italiano sarà penalizzato considerando che i campionati e le squadre di altri paesi potranno continuare a godere dei contratti di sponsorizzazione.

Conseguenze nel mercato delle scommesse

Naturalmente questo decreto non ha nessuna ripercussione per quando riguarda l’attività di scommesse e neanche per gli scommettitori che potranno comunque continuare a scommettere e giocare ai giochi di casinò in modo del tutto legale. 

Chi scommette online potrà continuare a digitare i codici promozionali offerti da siti di casino online come Casino-it ed approfittare dei vari bonus di benvenuto o “welcome bonus” che si ottengono all’atto dell’iscrizione.  Nulla cambia per gli scommettitori online sotto questo aspetto.

Chi ne risentirà saranno sicuramente grandi realtà online come siti web, portali, società di marketing e ovviamente tutte quelle società che dispongono di una regolare licenza AAMS

Come abbiamo detto non saranno soggette a questa legge le lotterie nazionali e per questo non si comprende perché siano state colpite solo le scommesse sportive.Si fa molta fatica a catalogare le scommesse sportive sotto “gioco d’azzardo” considerando il fatto che analisi e lo studio delle statistiche sono pane quotidiano degli scommettitori così come dei fanta-allenatori che leggono giornalmente i consigli su chi schierare in campo.

Conseguenze sul calcio Italiano

Cosa succederà ai contratti di sponsorizzazione nel calcio italiano? Come già ricordato in precedenza, 11 squadre della serie A come Lazio (Marathonbet), Roma(Betway) Juventus(Planetwin365) e Napoli(Betfair) –  per fare alcuni esempi – dovranno rinunciare una quantità rilevante di entrate proprio dalle mancate sponsorizzazioni e contratti legati a società e siti di casinò online e scommesse.

Questa legge mette un divieto non solo alle pubblicità a bordo campo ma anche per i loghi di queste compagnie sulle proprie maglie.


Trattandosi di somme di denaro significanti anche per lo stato italiano ( si parla di una perdita di 700 milioni)  non è così semplice sospendere e recidere così facilmente da questi contratti che spesso sono pluriennali.

Proprio per ovviare a questo problema i contratti in vigore rimarranno validi fino al termine naturale, senza possibilità di prolungamento, di rinnovo oppure di stipula di un nuovo contratto.

Sanzioni

Chi non rispetterà il divieto riceverà una sanzione pari al 5% del valore della sponsorizzazione o della pubblicità stessa che sarà comunque un importo minimo di 50.000 euro.

Inoltre per chi violerà questo decreto in una manifestazione o spettacolo dedicato ai minori riceverà una sanzione che parte dai 100.000 euro fino ai 500.000 euro. Tutti i soldi ricavati da queste sanzioni andranno al fondo per il contrasto della ludopatia, che si occupa di contrastare il gioco d’azzardo patologico. 

Conclusione

Il problema più grande che può emergere da questo decreto è che non solo che penalizza gestori e proprietari di attività legali ma di sicuro la possibilità di far proliferare nuovamente il calcio scommesse non autorizzato che farà il “gioco”delle  organizzazioni criminali. 

Preparatevi dunque a dire addio a tutte le pubblicità di varie società di scommesse con marchi e brand importanti in questo settore. Non le vedremo più né a bordo campo, né sulle maglie della nostra squadra del cuore, né durante l’intervallo dei match in televisione, su giornali e internet.

Il contrasto alla ludopatia è il punto cruciale di questo decreto che lascia perplessi i gestori e proprietari di attività come poker sportivo e scommesse che non si possono ritenere giochi d’azzardo come invece può essere un gratta e vinci.

Questa linea dura è riuscita a rimanere in piedi anche dopo le previsioni catastrofiche riportate l’anno scorso. Ammettendo che il provvedimento sia armato di una buona volontà non si può fare a meno di avere qualche dubbio sull’efficacia che rimarrà tutta da scoprire nel corso del tempo.

Secondo alcuni esperti del settore, una campagna di sensibilizzazione e d’informazione di massa sarebbe stata più efficace piuttosto che un divieto tout court di questa portata.

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