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Italia-Estonia, Gattuso: “Grazie ai ragazzi, bisogna pedalare. Kean e Retegui insieme…”

Italia Estonia – Esordio molto positivo per la nuova Italia targata Gennaro Gattuso. La Nazionale si impone per 5-0 sull’Estonia, mandando segnali incoraggianti in vista dell’imminente futuro.

Dopo un primo tempo rimasto sorprendentemente inchiodato sullo 0-0 nonostante molte occasioni, nella seconda frazione di gioco gli Azzurri sono riusciti a stappare la sfida e a segnare appunto le cinque reti.

Si è sbloccato Kean, apparso in ottima connessione con Retegui, autore a sua volta di una doppietta. In gol anche Raspadori e Bastoni. Al termine della gara, in conferenza stampa e ai microfoni di Sky Sport e Rai, è intervenuto il CT Gattuso, esprimendo i propri pareri sulla sua prima gara da allenatore della Nazionale.

Italia Estonia 5-0: la conferenza post gara di Gattuso

“Bisogna ringraziare i ragazzi. Nel primo tempo è mancato solo il gol, abbiamo fatto una buonissima partita. L’ambiente mi è piaciuto molto, la prima è andata e adesso pensiamo alla seconda che sarà difficile. Devo ringraziare questo gruppo. Abbiamo un obiettivo, per far tornare l’entusiasmo agli italiani. A me piace una squadra che lotta su ogni pallone, complimenti ai miei ragazzi e adesso testa a lunedì”.

Connessioni ottime tra Kean e Retegui? “I complimenti vanno fatti a tutta la squadra. Quando si alza il livello, giocando in questo modo è difficile ma era giusto provare a mettere una squadra offensiva. La squadra è stata molto brava”.

Hanno segnato tre centravanti e il gol a un certo momento era un problema per questa squadra” L’avevamo preparata così, poi è chiaro che quando si alza il livello un po’ di equilibrio ci vuole. Stasera qualcosa dovevamo concedere, ora ci godiamo questa serata e da domani ci mettiamo a studiare Israele. Sono contento per la prestazione e per lo spirito, in futuro vediamo ma stasera dovevamo giocarla così. Oggi la difesa non ha giocato di reparto: stasera ci stava, in futuro sicuramente qualcosa dobbiamo rivedere”.

Stasera la squadra è stata paziente“Io l’avevo detto: per tre giorni ho visto cose importanti, un ambiente positivo e giocatori che ci hanno dato dentro. Ero convinto che potevamo fare una buona partita come poi l’abbiamo fatta. Mi è piaciuto lo spirito e questo aspetto non può mancare a questa squadra. Nel primo tempo abbiamo calciato 17 volte senza segnare, ma i ragazzi sono stati bravi: non abbiamo perso la testa e abbiamo continuato a macinare gioco. I ragazzi davvero sono stati bravi”.

Contento di Kean e Retegui insieme? “Sì, sono molto contento, ma qualcosina dobbiamo aggiustare. Dal secondo giorno ho visto che si cercavano ed ero convinto potesse venir fuori una gara così. Stasera l’importante non erano i cinque gol, ma lo spirito che ho visto. Più minuti passavano e più la tensione poteva mangiarci e invece non è stato così: dobbiamo continuare su questa strada. Io sono il primo a sentire pressioni, anche i giocatori perché da due competizioni che prendiamo mazzate nei denti. Noi dobbiamo stare bene e testa a lunedì perché contro Israele ci aspetta una gara totalmente diversa”.

Si sente più CT o capopopolo? “Un uomo con un peso sulle spalle incredibile. Orgoglioso di farlo, devo ringraziare tutti coloro che mi hanno voluto, ma non mi sento nulla. Sento solo un peso enorme e spero di riuscire a centrare l’obiettivo”.

Come hai vissuto l’inno? Hai una dedica? “Mi sono emozionato all’inno, ma dopo non più. Sento sempre la voce di mia mamma quando mi chiamava dal balcone, mi emoziona sempre durante l’inno. La dedica è per mia moglie che mi sopporta dal 1997, sono 28 anni che stiamo insieme: so cosa le ho fatto passare in questi anni e la dedica va a lei, oltre che ai miei figli. Sono persone che mi fanno stare bene, li amo veramente”.

S’è vista una Nazionale che s’è buttata nel fuoco per il suo CT. Bastoni ha parlato di ceffoni in questi giorni per svegliarli… “Ceffoni non ne ho dato a nessuno, voglio chiarirlo. Io voglio una squadra che in questo momento deve pedalare: per diventare campioni non basta solo la qualità, serve anche la componente squadra. Bisogna fare una corsa in più, bisogna dire una parola in più. Credo fortemente in questo, non basta solo avere giocatori di qualità. Dobbiamo avere la voglia di portare il risultato a casa, saper soffrire: su questo eravamo maestri e dobbiamo ritrovare questo spirito”.

C’è qualcosa che non si aspettava e che invece ha visto? “Di andare nello spogliatoio sullo 0-0 e ritrovare una squadra sfacciata nella ripresa. Mi aspettavo una squadra più contratta. Su questo avevo un po’ di paura e invece i ragazzi sono stati bravi”.

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