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Inter, Chivu: “Dumfries e Darmian ancora out, allarme sui loro rientri! Come sta Akanji, Acerbi…”

Conferenza Chivu Inter Liverpool – Giornata di vigilia per l’Inter, che nella 6^ giornata di Champions League affronterà al Meazza di Liverpool di Slot. Per presentare la sfida ha parlato mister Chivu in conferenza stampa.

Innanzitutto il tecnico nerazzurro ha aggiornato riguardo le condizioni di Akanji, parlando poi anche di Acerbi, Bastoni e Bisseck. Saranno invece ancora out Dumfries e Darmian: aggiornamenti anche sui loro piani di recupero.

Poi Chivu ha anche espresso la sua opinione sul momento delicato del Liverpool, alle prese anche con il caso Salah. Di seguito tutte le sue parole.

Conferenza Chivu Inter Liverpool: le parole dell’allenatore

Si può replicare con il Liverpool l’atteggiamento visto contro il Como? “Credo che sia una squadra che fa dell’intensità un proprio motto, una parte della propria identità. Klopp l’ha portata, Slot sta cercando di mantenerla e ci è riuscito, dato che ha vinto la Premier. Quest’anno è partita bene, poi ha avuto difficoltà, ma è una squadra costruita per questo tipo di partite. Sappiamo cosa portano in campo, a livello individuale e collettivo. Noi vogliamo fare come loro, però loro nascono così, hanno una storia e una cultura, legata anche a cosa rappresenta il calcio in Inghilterra, diverso dall’Italia. Non meglio o peggio, ma diverso, e porta ad avere un certo approccio alle gare. È tutto replicabile, dipende dall’atteggiamento dell’avversario e dalle energie: giocando ogni tre giorni non è semplice, non è una lamentela ma un dato di fatto. Vanno capiti i momenti e non va perso l’equilibrio, per non esporsi troppo alla qualità dell’avversario. A tratti bisogna anche riposare, se lo chiedete a Marcus Thuram vi risponde che non è facile andare in pressione per 90 minuti di fila”.

Squadre come il Liverpool sono più adatte al vostro gioco? “Si vedrà domani. A parole è tutto facile, sulla lavagna e a video anche. Il problema è quando devi portare in campo qualcosa che ti permette di dare forza alle parole. Sappiamo tutti dell’intensità del Liverpool, della qualità che hanno, a livello sia individuale che collettivo. L’Inter ha portato alta la bandiera dell’Italia in giro per il mondo: non si raggiungono due finali Champions e una di Europa League in cinque anni così facilmente, e va esaltato. Una squadra italiana che gioca così merita qualche elogio, a parte il risultato finale”.

Sarà un vantaggio giocare contro un Liverpool senza Salah? “Sappiamo tutti cosa rappresenta per il Liverpool e per il calcio mondiale. Non è una mia preoccupazione: so che ci sono dei giocatori che possono sostituirlo, e che quindi il Liverpool manterrà un livello alto, come è stato sempre nella sua storia. Si parla di squadre, non di individui, ed è per questo che dobbiamo preoccuparci di cosa farà il gruppo, non dei singoli. Hanno tanta qualità”.

Come sta Akanji? Acerbi può reggere due partite in tre giorni a questa intensità? “Manuel oggi non si è allenato, perché non sta bene, vediamo domani. Acerbi credo sia il difensore con più minuti, insieme a Bastoni e Akanji stesso. Bisseck ha cominciato a fare vedere quello che ci aspettavamo, perché c’è il bisogno del contributo di tutti e ultimamente ha giocato di più. Le scelte si fanno in base alle mie intuizioni, all’avversario, a come penso di affrontarlo. Acerbi può giocare due volte in tre giorni, per come è fatto: qualcuno gli ha dato qualcosa che ad altri non ha dato, perché recupera molto in fretta. Può giocare tranquillamente”.

Come stanno Dumfries e Darmian? “Sono ancora fuori, non so per quanto. Non lo so, onestamente. Migliorano: Darmian sta rientrando, a breve inizierà il programma di condizionamento. Denzel sta lavorando in palestra senza mettere peso: cammina senza dolore, ma ci vorrà del tempo”.

Quanto sarebbe importante evitare i playoff? “È l’obiettivo di tutti, se poi dovremo farli saremo pronti. Stiamo lavorando sulla possibilità di dare minuti a tutti, stiamo facendo le nostre rotazioni per cercare di accontentare i nostri giocatori, per dargli fiducia”.

È felice della disponibilità dei giocatori nel fidarsi di alcune richieste tattiche? “Io sono contento di quello che stanno facendo loro, per il mio modo di vedere il calcio e la vita non metto muri, ma sto cercando di costruire ponti, anche per uscire dalla comfort zone. Ho la fortuna di avere giocatori che apprezzano questo comportamento: a volte sono confusi, magari, ma il caos ti fa anche pensare a qualcosa in più. Poi non penso di aver creato troppo caos. Se domani chiedo a Thuram di fare il centrocampista sono convinto lo faccia con piacere. Ho visto belle cose, non per i vostri giudizi, ma per quello che cerco per dare una base. I calciatori danno sempre il massimo e cercano di aiutare la squadra”.

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