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CONFERENZE STAMPA SUPERCOPPA | CONTE: “Come sta la squadra”. ITALIANO: “Dispiace per Bernardeschi. Sui dubbi di formazione…”

Conferenze stampa Supercoppa – Ultimi preparativi prima della finale di Supercoppa italiana. A contendersi il trofeo saranno Napoli e Bologna, che hanno superato in semifinale rispettivamente Milan ed Inter. Appuntamento alle ore 20:00 italiane di lunedì 22 dicembre.

In questo articolo riportiamo live le dichiarazioni dei due allenatori, Conte e Italiano, da poco intervenuti in conferenza stampa per presentare la sfida. Ecco tutte le loro parole.

Conferenze stampa Supercoppa: le parole di Conte e Italiano

CONFERENZA CONTE

Sono passati 43 giorni dall’ultimo scontro con il Bologna. Cos’è cambiato? Sicuramente la partita di campionato contro il Bologna non è stata positiva per noi. Abbiamo perso 2-0 dove loro, nel secondo tempo, hanno messo qualcosa in più rispetto a noi. Alcuni infortuni ci hanno costretti a trovare nuove soluzioni. Sia nella vittoria sia nella sconfitta, bisogna sempre ripartire. Dalle sconfitte si deve analizzare cosa non sia andato. Noi le abbiamo analizzate in maniera serena e onesta, inannellando cinque risultati utili consecutivi, cadendo due volte ma con il Milan siamo ripartiti bene arrivando alla finale di domani. Quando giochi ogni tre giorni non è semplice con questi ragazzi che sono sollecitati in maniera importante. Come ha recuperato la squadra? Sta valutando anche l’ipotesi dei rigori? La vittoria e le cose positive che ti porta ti donano energia e fiducia. Ci giochiamo un trofeo e penso che questo sia una spinta molto importante per chi deve giocare questa finale. A livello energetico abbiamo recuperato. Come dico sempre ai ragazzi, ci si ricorda sempre e solo di chi ha vinto. E sarà sempre così. Perché ci si ricorda quello che uno ha vinto. C’è il rischio che il Bologna abbia più fame del Napoli? Se così fosse, sarebbe un limite nostro. Devono dimostrare di essere migliori di noi. dovremo almeno pareggiare la loro voglia di vincere. State rientrando dopo un momento di difficoltà. Dal punto di vista umano e sportivo, essere usciti da una difficoltà brutta, cosa dà in più come gruppo? Noi non dobbiamo dimenticare da dove arriviamo. Noi arriviamo da uno scudetto straordinario dopo un decimo posto. Ed è qualcosa che non viene sottolineato abbastanza. Lo avevo già detto che sarebbe stata un’annata complessa visto che sono entrati nove nuovi giocatori, non è che li trapianti e basta. Io sapevo che sarebbe stata la mia stagione più complessa, ma alla fine in campionato siamo dove dovremmo essere. Siamo venuti a giocarci la Supercoppa e siamo in finale. Abbiamo la possibilità di vincere un titolo e andare avanti nelle altre competizioni. Nonostante le complessità e tanti si dimenticano che abbiamo avuto infortuni seri di giocatori importanti. È inevitabile che ci sia un’incidenza, ma a volte si fa finta di non vedere. Cosa pensa di Italiano? Di Vincenzo posso parlare solo bene. Ha tanta voglia di imparare e migliorare. Ha fatto la gavetta, come l’ho fatta io e dove è andato ha sempre fatto bene. Ha una passione grandissima e vuole sempre migliorare. Noi allenatori dobbiamo cercare, ogni giorno, di crescere e rendere migliori le nostre conoscenze. E lui ha fame, ha voglia di arrivare, ha passione e si vede. Sta facendo un ottimo lavoro ovunque è stato”.

CONFERENZA ITALIANO

Avete una città intera che vi spinge, ma c’è anche Roberto Baggio, che per Bologna vale tanto? Roberto Baggio ci ha dato la spinta nella finale di Coppa Italia. E quella spinta è servita per dare qualcosa in più per arrivare qua. Dobbiamo avere altre spinte, perché ci teniamo tantissimo. Abbiamo avuto la capacità di arrivare in finale, che è una partita storica per tutta Bologna e la stiamo preparando nel migliore dei modi. Stiamo recuperando le energie, la stiamo preparando bene sotto l’aspetto mentale. Dobbiamo prepararci sotto tutti i punti di vista. Ci serve una grande partita. Baggio l’ho incontrato prima della finale ed è un grandissimo tifoso del Bologna, che gli è rimasta dentro. Quanto dovrete esser forti mentalmente domani? Oltre alla parte fisica, conta la testa e dobbiamo stare dentro la partita per tutti e 90 i minuti. Con l’Inter abbiamo preso gol dopo un minuto, ma siamo risaliti. Dobbiamo essere al top della condizione psico-fisica e rimanere attaccati alla dinamica della partita. La crescita dell’anno precedente, la Coppa Italia, la Champions, la semifinale di venerdì sono cose che ci danno consapevolezza. C’è ansia? No, esiste grande attesa ed emozione per questa partita. Massima attenzione su quello che andremo a fare. Dobbiamo recuperare bene, perché c’è stato poco tempo a disposizione. Domani andrà in campo chi può performare ad un livello altissimo. La gioia, la felicità di aver vinto la semifinale può darti la possibilità di recuperare più velocemente. Niente ansia, solo focus su quello che sarà la partita, conoscendo il nostro avversario. Una nuova finale per lei: cosa pensa? È la mia prima finale di Supercoppa e c’è attesa, emozione da parte dello staff. Vero che ne ho otto alle spalle, ma a poche ore dal calcio d’inizio l’emozione è diversa, cambia l’avversario e devi lavorare al massimo insieme ai ragazzi. Ogni partita è diversa, non si prepara una cosa uguale all’altra. Ci sono dinamiche sempre diverse anche contro lo stesso avversario. Dobbiamo pensare di dare gioia a noi, al nostro pubblico, alla nostra società. Quello è, quando arrivi ad una finale. È una partita talmente diversa dalle altre che va affrontata in maniera diversa dalle altre. A livello mentale cambia tutto perché ogni minimo errore può generare rimpianti. Domani c’è il Napoli campione d’Italia, ma noi ci giocheremo le affrontata in maniera diversa dalle altre. A livello mentale cambia tutto perché ogni minimo errore può generare rimpianti. Domani c’è il Napoli campione d’Italia, ma noi ci giocheremo le nostre chances. Che ha pensato guardando la coppa? È più bella dal vivo che dalle foto. Quando si giocano le finali, l’unica volontà che hai è quella di avere il trofeo tra le mani. Cercherò, insieme ai ragazzi, di dare il massimo. Dicono che sia vietato toccarla, ma guardarla no. Quando arrivi qui, sei all’epilogo di una storia nata con la vittoria della Coppa Italia. Dubbi di formazione? Domani dobbiamo cambiare per forza perché si è fatto male Bernardeschi. Una perdita molto pesante perché stava svoltando sotto tutti i punti di vista. Mi dispiace tanto, due clavicole in un anno sono un’anomalia nel calcio. È successo con lui e con Freuler. Dobbiamo valutare i recuperi di chi ha giocato contro l’Inter e non devo sbagliare i primi undici e dovremo essere più di un blocco squadra perché serve la concentrazione di tutti”.

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