
Il calciomercato regala scenari ed emozioni particolari ma in questo caso ha un epilogo particolare. I protagonisti? Un hacker francese, il club biancoceleste e il difensore olandese ora in forza all’Inter. Titolo del film: “Truffa nell’affare di De Vrij”. Come riporta Il Messaggero, infatti, nel giugno del 2016 Lotito sarebbe stato vittima di una truffa da parte di un hacker francese residente in Svizzera: si è riuscito ad appropriare di circa due milioni di euro. In quello stesso periodo la Lazio aveva versato nelle casse del Feyenoord l’ultima rata per la cessione del centrale difensivo, giunto nella Capitale nell’estate del 2014 per circa 8 milioni da dividere in quattro rate.
L’ultima tranche da 2 milioni di euro non è però mai arrivata alla società olandese. Come spiega Il Messaggero, un hacker, spacciandosi come un dirigente orange, aprendo un conto nella stessa banca dove erano state versate le altre rate del pagamento. Poi che è successo? Ha fatto versare questa somma su un conto a lui intestato facendola poi sparire. Il club e il presidente Lotito hanno presentato denuncia a Piazzale Clodio che ha avviato l’inchiesta. Dal canto loro, il Feyenoord ha chiesto spiegazioni al club biancoceleste e alla fine è stato scoperto l’arcano mistero. Al momento l’hacker francese è accusato di frode internazionale, truffa nell’affare di De Vrij e sostituzione di persona.
E i soldi? Le due società si sono rivolte al Tribunale di Nyon per capire come procedere per la truffa nell’affare di De Vrij e chi sia realmente il responsabile. L’avvocato Gentile, che rappresenta il club biancoceleste, non ha però alcun dubbio riguardo questo episodio: “La Lazio ha pagato, sono gli altri a non aver ricevuto”.