
Totti indagato – L’ex capitano e bandiera della Roma è finito sotto la lente d’ingrandimento della FIGC che, nelle ultime ore, ha aperto un’indagine a suo carico. L’accusa, partita da un esposto della AIACS (Associazione Italiana Agenti Calciatori e Società), sarebbe quella che Totti stia operando da procuratore senza avere il titolo necessario per farlo.
Il polverone era nato già qualche mese fa, durante le dirette Instagram in pieno lockdown, quando Totti dichiarò di volersi occupare (nelle vesti di procuratore) di Sandro Tonali. Esternazioni che scatenarono l’immediata reazione del suo agente Beppe Bozzo: “Cercherò di prenderlo. Se è sveglio viene subito da me, se dorme in piedi no”, queste le parole dell’ex numero dieci giallorosso.
Le polemiche monterebbero intorno al fatto che Totti sia in possesso della sola licenza inglese il che, stando a quanto dichiarato da altri procuratori come Di Campli, non sarebbe sufficiente per esercitare l’attività in Italia.

Totti e la sua agenzia: la difesa dell’ex capitano giallorosso
La replica di Francesco Totti, alla notizia dell’indagine aperta dalla FIGC, non si è fatta attendere. In realtà, già lo scorso agosto, aveva fatto chiarezza con un comunicato in cui chiariva di non esercitare la professione di procuratore, ma “di aver investito nel settore di riferimento in qualità di uomo di sport e di libero imprenditore, nel rispetto di tutte le normative vigenti.”
Il ruolo di Totti, stando alle sue dichiarazioni, sarebbe quella di offrire un semplice servizio di consulenza, mentre per le operazioni “ufficiali” l’agenzia avrebbe figure preparate e in possesso di tutte le autorizzazioni richieste dalla Federazione. Solo il tempo ci dirà chi ha ragione, ma la FIGC ha deciso di vederci chiaro una volta per tutte.