
Suso sul Milan – Una storia d’amore nata bene e finita male. Gli ultimi sei mesi al Milan per Suso non sono stati eccellenti, ma anzi molto difficili sia a livello ambientale che di prestazioni.
La scelta di lasciare tutto e andare in Spagna al Siviglia è stata una scelta doverosa per sentirsi più libero, cambiare aria e lavorare con serenità.
Il club rossonero però è ancora nel cuore del centrocampista spagnolo che ai microfoni di Sky Sport ha svelato aneddoti curiosi sulla sua esperienza in Italia e anche di qualche voce di mercato: dall’Inter ad una chiamata di Gattuso.
DAL MILAN AL SIVIGLIA – “Mi manca l’Italia, Milano è la mia città, sono diventato un grande giocatore in parte grazie al Milan. Sono e sarò sempre legato a Milano e al Milan. Ora sono vicino alla mia famiglia, non sentivo da tanto tempo queste sensazioni.
Mi dispiace che i tifosi abbiano dimenticato quello che ho fatto al Milan per questi ultimi mesi. La situazione era difficile e sono felice di essere venuto qui a Siviglia.
Dal primo giorno a Milano mi sono sentito benissimo con Montella, che mi ha fatto crescere al Milan, anche al Genoa con Gasperini. Anche con Gattuso ho fatto un anno incredibile, ma anche con Mihajlovic mi sono trovato bene pur non giocando, è una persona onesta e io volevo giocare semplicemente. Con Pioli non ero d’accordo su alcune cose”.
RITORNO AL MILAN – “Il riscatto obbligatorio in caso di Champions? Nel calcio non si sa mai, ma sono molto contento e i grandi giocatori devono fare la Champions League. Col Milan non ci sono mai riuscito e per continuare a crescere voglio sia così”.
GATTUSO – “Con Rino ho parlato due settimane fa, mi ha chiamato, abbiamo un rapporto bellissimo. Lui è prima persona e poi allenatore, con tutti, una delle persone migliori che ho incontrato nel mondo del calcio. Napoli? Se mi chiamano ve lo dico e ne parliamo“.

GIAMPAOLO E L’ADDIO AL MILAN – “Mister Giampaolo per teoria e tattica era da 10, come movimenti e tutto, io cerco di imparare da tutti.
Tutta l’estate abbiamo giocato benissimo fino al Cesena, poi da quella abbiamo iniziato a vedere i fantasmi. Noi giocatori poi abbiamo iniziato a chiederci cosa non andasse: vari sistemi e tutto.
Quando si inizia così, non è buono per nessuno. La situazione non era bella, c’era confusione.
Anche in società, non si capisce: si cambiano sempre allenatori, dirigenti, proprietà, non è chiaro. Il Siviglia è un club molto importante, una società seria e ho deciso di venire qui”.
INTER E ROMA – “È vero, ci sono stati contatti con Monchi per andare alla Roma e anche con l’Inter, c’era un’offerta, Spalletti mi voleva, sarei stato un giocatore importante per lui.
Con Spalletti per me sarebbe stato bello, anche per sistema di gioco, ma mi dispiaceva cambiare squadra, dal Milan all’Inter”.