Serie A, stop al campionato? Spadafora: “Non siamo a quel punto”. Sileri: “Basta abbracci in campo”

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Stop Serie A – Ore di apprensione in Serie A. Dopo la notizia dei 14 positivi in casa Genoa tra staff tecnico, medici e giocatori è arrivata, ovviamente, anche la preoccupazione per il rinvio dell’intero week-end e lo stop al calcio giocato.

C’è preoccupazione, soprattutto in casa Napoli (ultima squadra, in ordine di tempo, a giocare contro il Genoa) che nella prossima giornata dovrebbe affrontare la Juventus. Se il medico della Lega sembra essere ottimista in merito non lo sono altrettanto il Ministro dello Sport, Spadafora, e il viceministro alla Salute, Sileri.

Proprio Spadafora ha cercato di fare chiarezza dopo le ultime notizie sulle positività in casa Genoa: “Stop Serie A? Non credo, non siamo ancora nelle condizioni di dover parlare di uno stop della Serie A. Il ministro dello Sport però non sottovaluta la situazione: “Mi preoccupa molto a breve sentirò il presidente di Serie A Dal Pino e il presidente Figc Gravina”.

Gli abbracci e l’esultanza in campo dovrebbero essere vietati. La distanza deve comunque essere mantenuta. Se da un positivo nella squadra sono diventati 14 vuol dire che il virus è circolato, che non sono state mantenute le distanze. Se abbiamo un tampone negativo non dobbiamo pensare di essere invincibili. Continuare a mantenere le distanze è fondamentale“.

Così Pierpaolo Sileri, viceministro alla Salute, a Se c’è una squadra con 14 persone positive, disputare una partita è quasi impossibile. Ora il Napoli deve fare i tamponi ma con una certa tempistica, bisogna aspettare un certo periodo di incubazione che è di 4-6 giorni. Devono andare in quarantena i giocatori che hanno avuto dei contatti stretti, non tutti, ma quelli che sono stati vicini si.

L’esperienza del Genoa ci insegna che l’uso del tampone andrebbe regolamentato. La quarantena resta il gold standard. I tamponi devono essere guidati da azioni mediche appropriate“.