
In questi giorni di stop forzato per tutte le competizioni sportive, quale migliore occasione per andare indietro con la memoria e rispolverare i propri ricordi: abbiamo provato così a scegliere le squadre più forti del periodo 2000-2020.
Ce ne sarebbero da menzionare tante altre, che magari hanno vinto di meno ma allo stesso modo hanno emozionato, come il Napoli di Maurizio Sarri, l’incredibile Udinese di Francesco Guidolin o l’attuale Atalanta di Gian Piero Gasperini, che tanto bene sta facendo anche in Europa.
Abbiamo scelto 5 importanti cicli vincenti, che hanno segnato quest’epoca calcistica in Italia. E voi? Ve le ricordate tutte queste grandi squadre? Andiamole a scoprire insieme: le squadre più forti del periodo 2000-2020.
Squadre più forti 2000-2020: ecco la Top 5
LAZIO DI ERIKSSON (1997-2001)
Il cammino della Lazio più forte e vincente della storia nasce il 3 giugno 1997, con l’arrivo di un allenatore che è già stato sull’altra sponda del Tevere.
E’ Sven Goran Eriksson, che dopo aver sfiorato lo Scudetto con la Roma nel 1986, ci riprova sulla panchina dei biancocelesti. Insieme a lui arriva dalla Sampdoria, Roberto Mancini, il giocatore di classe ed esperienza che mancava alla Lazio del presidente Cragnotti per fare il salto di qualità.
In tre stagioni e mezza con lo svedese in panchina arriveranno nella bacheca biancoceleste: 2 Coppe Italia, 2 Supercoppe Italiane, 1 Coppa delle Coppe, 1 Supercoppa Europea e l’incredibile Scudetto della stagione 1999-2000.
Una vittoria che la Lazio sfiora già nella stagione precedente, ma che butta letteralmente via facendosi rimontare nel finale di stagione dal Milan di Zaccheroni, arrivando “soltanto” seconda.
Preludio a un campionato ancora più pazzo, quello dello Scudetto 2000 con la Juventus che perde sotto il diluvio di Perugia e i biancocelesti che possono festeggiare il titolo un’ora e mezza dopo aver terminato la propria gara contro la Reggina.
Questa la formazione tipo della Lazio Campione d’Italia 1999-2000:
LAZIO (4-2-3-1): Marchegiani; Negro, Nesta, Mihajlovic, Pancaro; Simeone, Almeyda; Conceicao, Veron, Nedved; Salas. All.Eriksson
Un ciclo che si chiuderà in modo brusco soltanto un anno più tardi, con l’esonero di Eriksson a metà stagione 2000-2001 e l’inizio di un declino che porterà la società di Cragnotti a un passo dal fallimento nell’estate del 2003.
ROMA DI CAPELLO (1999-2004)
Se la Lazio conosce il suo periodo di massimo splendore nei primi anni del 2000, lo stesso si può dire anche della Roma del presidente Franco Sensi.
Sensi diventa presidente nell’estate del 1993, ma il vero punto di svolta della sua gestione arriva a cavallo tra la stagione 1998-1999 e quella 1999-2000: in panchina infatti arriva Fabio Capello.
L’allenatore italiano, reduce dai successi sulle panchine di Milan e Real Madrid, è pronto alla sua sfida più grande: riuscire a riportare lo Scudetto nella Roma giallorossa, dopo quello conquistato nel 1983.
E ci riuscirà, al secondo tentativo: dopo un anno di assestamento e un campionato terminato soltanto al sesto posto (con la Lazio campione), nel campionato 2000-2001 non ce n’è per nessuno.
La Roma vola in testa sin dall’inizio e non molla più la vetta, resistendo al tentativo di rimonta dei cugini biancocelesti e soprattutto della Juventus.
Con i gol di Capitan Totti e Gabriel Omar Batistuta, la Roma di Capello raggiunge il risultato più importante. Lo sfiorerà anche nelle due stagioni successive, ma due secondi posti gli impediranno di fare il bis. Il ciclo di Capello si chiuderà nella stagione 2004, con l’allenatore che passerà agli odiati rivali della Juventus.
Questa la formazione tipo della Roma Campione d’Italia 2000-2001.
ROMA (3-4-1-2): Antonioli; Zebina, Samuel, Zago; Cafu, Tommasi, C.Zanetti, Candela; Totti; Batistuta, Delvecchio. All.Capello
MILAN DI ANCELOTTI (2001-2009)
Uno dei cicli più vincenti della storia del nostro calcio, soprattutto in campo europeo, è quello del Milan allenato da Carlo Ancelotti.
Un’era, più che un ciclo, che nasce sulle ceneri di successi passati: dopo le vittorie targate Sacchi e Capello, i rossoneri attraversano un periodo difficile e il 5 novembre 2001 decidono di esonerare Fatih Terim per affidare la panchina a “Carletto”.
Difficile immaginare che solo un anno e mezzo più tardi, quel Milan in crisi sarà sul tetto d’Europa dopo la finale di Manchester vinta ai rigori contro la Juventus: eppure così sarà.
7 stagioni e mezza che potreranno nella bacheca del Milan: 1 Coppa Italia, lo Scudetto 2003-2004, 1 Supercoppa Italiana, ma soprattutto 2 Champions League, 2 Supercoppe Europee e 1 Coppa del Mondo per Club.
Le imprese europee del Milan di Ancelotti, passano ovviamente dall’incredibile finale persa nel 2005 a Istanbul contro il Liverpool, per arrivare poi alla grande rivincita del 2007 ad Atene, con la doppietta di Pippo Inzaghi a stendere i Reds e regalare il secondo titolo europeo all’allenatore.
Un ciclo che ha visto passare grandissimi campioni, ecco le due formazioni tipo dei due Milan Campioni d’Europa 2002-2003 e 2006-2007.
MILAN 2002-2003 (4-3-1-2): Dida; Costacurta, Nesta, Maldini, Kaladze; Gattuso, Pirlo, Seedorf; Rui Costa; Shevchenko, Inzaghi. All.Ancelotti
MILAN 2006-2007 (4-3-2-1): Dida; Cafu, Nesta, Maldini, Kaladze; Gattuso, Pirlo, Ambrosini; Seedorf, Kakà; Inzaghi. All.Ancelotti
INTER DI MOURINHO (2008-2010)
Due anni, due soli anni quelli di Josè Mourinho alla guida dell’Inter. Tanto basta per conquistare: 2 Scudetti, 1 Coppa Italia, 1 Supercoppa Italiana e la Champions League 2009-2010.
Lo storico triplete nerazzurro nasce nell’estate 2008: alla guida dei nerazzurri c’è Roberto Mancini, che ha regalato alla squadra due scudetti consecutivi (più il terzo assegnato a tavolino nel post Calciopoli).
Ma i successi in campo nazionale non bastano più, il presidente Moratti vuole portare l’Inter in cima all’Europa e per farlo si affida all’ex Porto e Chelsea, Josè Mourinho.
Il primo tentativo fallisce, nonostante a fine stagione arrivi abbastanza agevolmente il quarto scudetto consecutivo per i nerazzurri.
La squadra di Mourinho, guidata in campo da Zlatan Ibrahimovic, si infrange agli ottavi di finale sul muro chiamato Manchester United.
I trionfi della stagione successiva passano da un’estate incredibile: Ibrahimovic lascia e va al Barcellona, in nerazzurro arrivano Lucio dal Bayern Monaco, Thiago Motta e Diego Milito dal Genoa, come contropartita per Ibra dal Barça arriva Samuel Eto’o e negli ultimi giorni di mercato, dal Real Madrid, arriva Wesley Sneijder.
Sarà una stagione senza precedenti con l’Inter che, per la prima volta nella storia di un club italiano, vince tutto quello che si possa vincere: Campionato, Coppa Italia e dopo 45 anni la Champions League.
E’ Milito l’uomo delle finali: segna il gol Scudetto a Siena respingendo la rimonta della Roma di Claudio Ranieri, segna il gol decisivo in finale di Coppa Italia proprio contro i giallorossi e segna due reti destinate a entrare nella leggenda nella finalissima di Madrid contro il Bayern Monaco.
Il punto più alto sarà anche la fine brusca del ciclo Mourinho, con il portoghese che nella notte di Madrid si allontana a bordo dell’auto di Florentino Perez, apprestandosi a firmare il proprio nuovo contratto con il Real.
Questa la formazione tipo dell’Inter del Triplete, stagione 2009-2010.
INTER (4-2-3-1): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, J.Zanetti; Cambiasso, Thiago Motta; Pandev, Sneijder, Eto’o; Milito. All.Mourinho
JUVENTUS DI ALLEGRI (2014-2019)
Uno dei cicli più vincenti della storia del calcio italiano nasce un po’ per caso, in una apparentemente tranquilla giornata di ritiro estivo in casa Juventus.
Antonio Conte, che ha riportato i bianconeri in vetta dopo l’inferno della Serie B e ha conquistato gli ultimi tre scudetti consecutivi, all’improvviso entra in rotta di collisione con la società e decide di lasciare.
E’ il 15 luglio 2014, il ritiro della Juventus è già iniziato e la società è costretta a dover scegliere un nuovo allenatore: arriva Massimiliano Allegri, criticato aspramente dai tifosi, ancora fortemente legati a Conte e che gli rimproverano il suo passato al Milan.
Sembra tutto in salita e invece la sua Juve decolla fin da subito. In 5 stagioni alla guida dei bianconeri arriveranno qualcosa come: 5 Scudetti consecutivi, 4 Coppe Italia e 3 Supercoppe Italiane.
Rimane il neo della Champions League, sfiorata in due occasioni con altrettante finali perse contro Barcellona e Real Madrid (2015 e 2017). Nemmeno l’arrivo di Cristiano Ronaldo nell’estate 2018 basterà ad Allegri per portare la Juve in vetta all’Europa: l’eliminazione ai quarti di finale contro l’Ajax nella stagione 2018-19 sarà alla base della separazione tra le parti.
Un periodo che però porterà Allegri, con i suoi 11 trofei, a salire sul podio degli allenatori più vincenti della storia della Juventus: davanti a lui soltanto due leggende come Marcello Lippi (13) e Giovanni Trapattoni (14).
Un ciclo lungo, che ha visto l’alternarsi di grandi campioni: queste le due formazioni tipo delle Juventus Campioni d’Italia e vice Campioni d’Europa delle stagioni 2014-2015 e 2016-2017.
JUVENTUS 2014-2015 (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Marchisio, Pirlo, Pogba; Vidal; Tevez, Morata. All.Allegri
JUVENTUS 2016-2017 (4-2-3-1): Buffon; Dani Alves, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro; Khedira, Pjanic; Cuadrado, Dybala, Mandzukic; Higuain. All.Allegri