Spadafora: “Ripresa Serie A? Ecco come. I calciatori contagiati non fanno ben sperare…”

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Il ministro per lo Sport e le Politiche Giovanili, Vincenzo Spadafora, è intervenuto ai microfoni di Seilatv Bergamo, nel corso della trasmissione Dodicesimo in Campo 2019/2020 – Secondo Tempo: “Le notizie di queste ore dei contagi in alcune squadre di calcio non ci fanno ben sperare. Fino a quanto non capiremo quel sarà l’evoluzione sanitaria, non potremo dare una risposta certa”.

“Immaginare una partita senza tifosi è brutto, se dovesse ripartire il campionato sarebbe sicuramente a porte chiuse e questa sarebbe strano. Dobbiamo capire come organizzarci in vista del prossimo autunno.

Nel nostro paese il calcio muove tantissimi soldi rispetto ad altri sport e questo diventa l’elemento determinante. Certo, il fatto che il calcio sia una grande industria economica è molto importante. Queste sono le due facce della medaglia che hanno portato a tutte le polemiche di questi giorni”.

Spadafora: rifondazione calcio e data ripartenza

“Sono d’accordo, questa è l’occasione, non solo per il calcio e per lo sport, per rigenerarsi e per rivedere una lista di priorità e stili di vita. Chi si illude che superata questa emergenza, mi auguro il prima possibile, si possa tornare a fare le stesso cose di prima, non ha capito la gravità della situazione mondiale.

Spero che questa possa essere l’occasione giusta e che possa esserci una riforma nel calcio e nello sport. Io farò tutto il possibile affinché questo possa succedere”.

Una data per la ripartenza? La prossima settimana, prima del 18 maggio, saremo in grado di capire, sulla base dell’analisi della curva, l’andamento dei contagi dopo questa prima apertura. A breve arriverà il responso del Comitato tecnico-scientifico sul protocollo adottato dalla FIGC.

Capiremo se le perplessità che il Comitato tecnico-scientifico ha espresso sono state superate o se purtroppo restano tali. Queste due cose insieme, ci consentiranno di decidere”.