
Il ministro dello sport, Spadafora, intervenuto ai microfoni della trasmissione “Mi manda Rai 3″, ha colto l’occasione per sottolineare il suo punto di vista sulla possibile ripresa del campionato, evidenziando alcuni aspetti fondamentali.
Spadafora ha ammesso: “Se si troverà un accordo tra il comitato tecnico scientifico, gli allenamenti ripartiranno e questo potrà avere i suoi effetti sulla ripresa del campionato. Viceversa, sarà il governo a decretare per motivi di evidente emergenza sanitaria mondiale, la chiusura del campionato”.
Il ministro dello sport ha poi aggiunto: “Secondo me bisogna che anche la Lega Serie A sul finisca qui polemiche e scontri. Io penso che il calcio debba essere anche in questo momento un simbolo di quello che è sempre cioè di leggerezza, di gioco, che si debba dividersi solo per il tifo per le nostre squadre del cuore e non per altro.
Ora la situazione è questa. In questi giorni ancora il comitato tecnico-scientifico sta incontrando le varie componenti al mondo dello Sport quindi la FIGC e non solo per avere gli approfondimenti sul Protocollo per gli allenamenti per la ripresa degli allenamenti, che la FIGC aveva proposto.
Spadafora, la decisione sul protocollo e il possibile accordo
Il ministro dello sport ha sottolineato l’importanza del possibile accordo sul protocollo allenamenti con il comitato tecnico-scientifico: “Ora diciamolo chiaramente se questo protocollo troverà una sintesi un accordo tra comitato tecnico-scientifico e FIGC gli allenamenti riprenderanno.
E questo sicuramente avrà un riflesso anche positivo sulla possibile ripresa campionati, viceversa sarà il governo a decretare per motivi di evidente emergenza sanitaria per motivi di evidenza incontrovertibile emergenza sanitaria mondiale la chiusura del campionato anche creando, è possibile, quelle condizioni affinché il mondo del calcio paghi meno danni possibili alla pari di tutte le altre filiere produttive del paese i danni di questa emergenza.
che dice suoneremo noi la nostra responsabilità e faremo in modo che anche il calcio ripeto come le altre imprese possa avere meno danni possibili perché va ricordato che il calcio è una grande impresa il nostro paese”.