
Sconfitte storiche calcio – Disfatte uniche, clamorose e inaspettate. Quando si perde non è mai facile andare avanti.
Lavorare duramente per un obiettivo costa fatica e impegno, raggiungerlo per poi vederselo sfumare in modo clamoroso e inaspettato fa male.
Il 5 maggio 2002 a soffrire terribilmente furono i giocatori dell’Inter, Campioni d’Italia designati, sorpesi all’Olimpico dalla Lazio. Una sconfitta netta 4-2 che costò uno Scudetto ai ragazzi di Cuper e che valse il Tricolore agli odiati rivali della Juventus. Una tragedia nerazzurra.
Da quel giorno, almeno in Italia, il 5 maggio è diventato sinonimo di disfatta e sconfitta, di delusione. Una data che resterà marchiata a fuoco nella mente dei tifosi delle due squadre, ma anche degli sportivi italiani.
Una giornata indimenticabile, a suo modo, ma noi ci siamo chiesti: quali sono le sconfitte storiche nella storia del calcio? Quelle partite che, anche se non abbiamo vissuto sulla nostra pelle, da amanti del pallone, ricordiamo.
Abbiamo ripassato la storia del calcio, per voi, e abbiamo scoperto che di delusioni la storia di questo grandioso sport è piena e ognuna di esse ha una valenza diversa a seconda della propria nazionalità o della propria fede calcistica.
Eppure ce ne sono cinque che, al di là del colore del proprio cuore, non possiamo proprio dimenticare perché hanno segnato la storia di questo sport creando a volte anche delle terminologie nuove, per indicare disfatte storiche: 5 maggio, Maracanazo o… Mineirazo.
Sconfitte storiche calcio: 5 disfatte clamorose indimenticabili
Il 5 maggio
5 maggio 2002. Se siete interisti o juventini avete un ricordo diametralmente opposto di questa data. Dolore a Roma, gioia a Udine.
Una data indimenticabile che ancora oggi viene ricordata a mo’ di sfottò dai vincenti agli sconfitti.
Le lacrime di Ronaldo al fischio finale di Lazio-Inter sono l’immagine simbolo di una domenica pomeriggio impossibile da dimenticare.
Maracanazo

16 luglio 1950. Al Maracanà di Rio de Janeiro il Brasile si appresta ad affrontare l’Uruguay nella gara decisiva per l’assegnazione del Mondiale.
I brasiliani, così come tutti gli addetti ai lavori, erano convinti che ad alzare la coppa sarebbero stati i padroni di casa. Jules Rimmet, presidente della FIFA e inventore della competizione, disse che quel giorno era tutto previsto: tranne il trionfo dell’Uruguay.
Una sconfitta imprevista tanto che il Brasile, il giorno dopo, proclamò tre giorni di lutto nazionale. Ah, 34 suicidi e 56 morti per arresto cardiaco: fu questo il bilancio finale di una giornata tragica.
Mineirazo

8 luglio 2014. Sempre Brasile, sempre una disfatta nazionale. La nazionale carioca si gioca il Mondiale in casa: in semifinale c’è la Germania, una gara non facile, ma per quella nazionale non era un ostacolo insormontabile.
Eppure… il tabellino finale recita 7-1, per la Germania. Una gara nata male e finita peggio, per tutto il Brasile. Il teatro della tragedia fu lo stadio di Belo Horizonte, il Mineirão.
Istanbul
25 maggio 2005. Ad Istanbul, allo stadio Olimpico Ataturk il Milan di Carlo Ancelotti affronta nella finale di Champions League il Liverpool di Rafa Benitez.
Dopo i primi 45′ i rossoneri conducono per 3-0: Champions in tasca. I tifosi sugli spalti festeggiano così come quelli a Milano. Ma nel secondo tempo il Liverpool decide di giocare e in 6′ dal 54′ al 60′ ribalta tutto: 3-3.
I rossoneri sono sfiduciati e non riusciranno a ribaltare la partita nemmeno ai supplementari. A Maldini e compagni furono fatali i calci di rigore e… Dudek.
L’Apocalisse azzurra

13 novembre 2017. L’Italia di Gian Piero Ventura si gioca lo spareggio Mondiale contro la Svezia a San Siro. All’andata, in Svezia, una sconfitta sfortunata causata da un mezzo autogol di De Rossi: 1-0.
“L’Italia è più forte e andrà ai Mondiali” E’ questo il pensiero comune. A San Siro il cuore azzurro però non basta: la Svezia si difende bene e l’Italia in 90′ non riesce a ribaltare la gara d’andata.
Il risultato del doppio confronto è senza appello: Svezia ai Mondiali, Italia eliminata. non succedeva dal 1958. Apocalisse.