
Torna a parlare Maurizio Sarri. Il tecnico toscano, dopo un anno sabbatico, si è rimesso in gioco e ha accettato la corte della Lazio. Il tutto dopo aver portato a casa lo scudetto nel 2020 alla guida della Juventus.
Il nuovo mister della formazione biancoceleste ha accettato l’invito di Sportitalia per tornare a parlare. È stata una chiacchierata senza filtri in cui Sarri ha toccato diversi argomenti, legati soprattutto al suo recente passato in panchina.
L’ex guida tecnica dei bianconeri e del Napoli ha parlato come di consueto senza filtri e usanto la sua proverbiale schiettezza. E alla fine i contenuti venuti fuori da questa intervista sono molteplici.
Sarri su Cristiano Ronaldo e la Juventus
Si parte parlando di Juventus e dello scudetto di un anno fa: “Era dato per scontato. All’esterno, ma devo dire anche all’interno. Abbiamo vinto uno scudetto senza festeggiarlo, ognuno ha cenato per conto suo. Probabilmente l’anno giusto sarebbe stato questo, dopo un quarto posto e ho visto che hanno festeggiato, probabilmente ci sono le condizioni ideali“.
Anche Cristiano Ronaldo ha lavorato con Sarri, che lo ha dipinto così: “La gestione di Ronaldo non è semplice, è una multinazionale che ha degli interessi personali da abbinare a quelli della squadra. È una situazione sicuramente difficile da gestire. Sinceramente io mi ritengo più bravo a fare l’allenatore e non il gestore, è una cosa che non mi piace“.
Il mancato ritorno di Sarri al Napoli
Sarri ha ammesso anche che c’è stato un abboccamento per tornare al Napoli: “Non era una trattativa vera e propria, solo un’informazione sulla disponibilità“. Si era parlato di lui anche per un ritorno in corsa: “Non avevo la certezza di poter essere molto utile in corsa. E perché non c’erano tanti presupposti. Tutte le società che mi hanno cercato durante la stagione hanno ricevuto la stessa risposta: che ero a disposizione, se volevano, per parlarne a luglio“.
Tornando ai giocatori che ha avuto in dote, spicca Paulo Dybala che ha ammesso di rivolerlo come suo allenatore: “Sì, vero. Ma viene da un anno strano, ha avuto tanti infortuni, non ha avuto mai la possibilità di andare al cento per cento. Però quando un giocatore ha le sue qualità diventa semplice recuperarlo. La Juve o ci punta o lo cede“.