
Salernitana in Serie A – L’ufficialità del ritorno della Salernitana in Serie A dopo 23 anni ha sicuramente colpito il calcio italiano che ritrova una sua antica protagonista. I campani sono i secondi ad essere promossi in A dopo l’Empoli, vincitrice del campionato di Serie B.
Eppure la notizia di questa grande impresa sportiva della squadra di Castori passa quasi in secondo piano: tutti infatti si chiedono cosa sarà della squadra guidata dal presidente Lotito che è al contempo presidente della Lazio e non può essere proprietario, da regolamento, di due squadre che partecipano alla stessa competizione.

Salernitana in Serie A, adesso Lotito dovrà cederla: la normativa
La promozione della Salernitana fa rispolverare le Norme Organizzative Interne Federali che vietano la multiproprietà nella stessa categoria. L’assetto proprietario del club campano è riconducibile a due società dove sono coinvolti il figlio e il cognato del presidente della Lazio, Enrico Lotito e Marco Mezzaroma. Finora ci si è aggrappati a una deroga, deroga ormai in vigore da 10 anni, che però adesso si scontra sullo scoglio della militanza nella stessa serie.
Cosa dice il regolamento?

L’articolo 16 bis delle N.O.I.F stabilisce chiaramente che “qualora sopravvengano situazioni tali da determinare in capo al medesimo soggetto situazioni di controllo diretto o indiretto in società della medesima categoria, i soggetti interessati dovranno darne immediata comunicazione alla Figc e porvi termine entro i 30 giorni successivi”.
In pratica: Lotito deve cedere la società entro 30 giorni dalla proclamazione della promozione della Salernitana (il mese di tempo scatterà non da oggi, ma dalla fine dei playoff). Oltre a questo c’è anche un’altra deadline che deve essere rispettata: quella del 30 giugno, data ultima per l’iscrizione al prossimo campionato di Serie A. In pratica, se non si rimuove la doppia proprietà, la società rischierebbe la sospensione dei contributi federali e la mancata iscrizione al campionato.
Parentele e proprietà: come funziona

Cosa dice il decreto riguardo ai vincoli di parentela? “Un soggetto ha una posizione di controllo di una società o associazione sportiva quando allo stesso, ai suoi parenti o affini entro il quarto grado sono riconducibili, anche indirettamente, la maggioranza dei voti di organi decisionali ovvero un’influenza dominante in ragione di partecipazioni particolarmente qualificate o di particolari vincoli contrattuali”.
In pratica: il figlio e il cognato non possono rilevare la società ed esserne proprietari, ma per assurdo nipoti o cugini di Mezzaroma sì. In ogni caso è probabile che Lotito abbia già pensato a chi vendere la Salernitana e abbia un acquirente. Anche perché se non dovesse voler acquistare nessuno il club si verrebbe a creare una situazione paradossale, di mancanza di acquirenti, vera o presunta, ed è anche su questa possibilità che in sede federale si dovrà approfondire tutto lo scenario.
Salernitana in Serie A, Gravina: “Lotito deve cedere”

“Abbiamo dato una deroga per 10 anni, chi ha ricevuto quella deroga sapeva benissimo quale era il punto di caduta finale. È una norma che non consente all’Italia di dare deroghe alla deroga. La norma fondamentale è l’articolo 7 comma 8 del nostro Statuto ed è una norma di carattere internazionale.
Il nostro Statuto ha dovuto adeguarsi a quello della Uefa e della Fifa, che dice in maniera chiara quali siano le condizioni. Sono felice e mi auguro che la Salernitana centri questo obiettivo storico dopo 23 anni (Gravina aveva parlato prima del risultato ufficiale, ndr), un risultato che andrà tutelato. Su questo non c’è nessun principio di deroga, perché ci vogliono equità e rispetto delle regole“.