
Addio De Rossi confermato dalla Roma in mattinata tramite i propri canali social, poi via alla conferenza stampa con occhi lucidi e cuore lacerato. De Rossi dice addio ai giallorossi dopo 18 anni: bandiera. lealtà, qualità, grinta e temperamento da leader. La storia di De Rossi in giallorosso non ha bisogno di ulteriori aggettivi. E’ la fine di un’era, è la fine del concetto di bandiera. Ciò che traspare dalle prime battute della conferenza stampa è un pizzico di conflitto, polemica e distacco con la società giallorossa: “Distacco con la società? No, è chiaro che loro non vogliono che non giochi, e io sì (ride n.d.r). Quest’anno quando ho giocato ho fatto bene, non ho mai dato nessun tipo di problema nello spogliatoio, ma lo dico serenamente, le decisioni della società vanno rispettate.”
Addio De Rossi tra commozione e occhi lucidi: “Ringrazio tutti i tifosi. Loro mi hanno scelto, io ho scelto loro. Io avrei potuto cambiare squadra e vincere di più, ipoteticamente magari, perchè quando cambi squadra non sai mai se vinci con certezza. Anche i tifosi avrebbero potuto dire, che ci facciamo con De Rossi, meglio Iniesta, eppure ci siamo scelti a vicenda per 18 anni”. Il centrocampista ha poi aggiunto: La Roma non ha bisogno di Romanisti, ha bisogno di giocatore che diano tutto per la maglia, per esempio come Cristante, il quale da l’anima in ogni allenamento, lui come tanti altri.”
Addio De Rossi: “Conosco il calcio, nessuno mi ha chiamato per 10 mesi, avevo capito”
Addio De Rossi che nasce già nei mesi passati: “Io ho 36 anni, non sono scemo, conosco il calcio. Se in 10 mesi o in un anno nessuno ti chiama, è chiaro che la scelta sia quella di non proseguire insieme. E’ normale, ringrazio il direttore per l’offerta fatta sul piano dirigenziale, magari avremmo potuto continuare per un altro anno, due anni da calciatore, ma qualcuno un punto doveva metterlo. Le scelte le fa la società, giusto così”.
La rivelazione sul futuro: “Io ho ancora voglia di giocare a pallone, mi farei un torto grande se smettessi ora. Mi sono arrivato 500 messaggi, dopo controllerò, magari ci sarà qualche offerta (ride n.d.r). Però ora non sono affascinato dall’idea di fare il dirigente. Ai tifosi chiedo di stare vicino ai giocatori, perchè questo è un gruppo e una società che merita sostegno”.
Sul passato e sul percorso della Roma: “Rimpianti? Ho assistito ad una Roma che cresceva, cresceva, arrivavamo ad un passo dai più forti, ma poi si è sempre fatto un passo indietro. Questa ovviamente non è una critica. Roma è una piazza bellissima, una piazza calda. E’ una società che ha futuro, bisognerà sbagliare il meno possibile, questo è chiaro. Rimpianti? L’unica partita che vorrei cambiare è Liverpool-Roma, ma tutti i calciatori hanno rimpianti. Ringrazio tutti, compagni, tifosi, e anche gli avversari, il calcio è anche un po’ ingnoranza, vuol dire che sono stato il simbolo per qualcuno”.