
Rivoluzione Serie A – “Analisi degli impatti sull’ipotesi di modifica del format del campionato di Serie A”: questo è l’ordine del giorno, il quarto punto per l’esattezza, dell’Assemblea di Lega Serie A convocata in via d’urgenza per mercoledì prossimo, 21 luglio 2021, e che si terrà in video conferenza. I club di Serie A discuteranno quindi quali modifiche apportare all’attuale format di campionato, sia per quanto riguarda il numero di squadre partecipanti sia per quanto riguarda l’introduzione di ulteriori fasi oltre a quella tradizionale.
Prende forma una Serie A a 18 squadre con tanto di playoff e playout? Cambiare l’attuale format del campionato di Serie A significa, innanzitutto, pensare a ridurre il numero delle squadre partecipanti. Infatti, dalla stagione 2004/05 la Serie A è composta da venti squadre, spesso però considerate troppi dalla maggior parte degli addetti ai lavori. Il primo passa sarà dunque quello di portare il numero di squadre partecipanti da 20 a 18. Meno squadre significa anche meno partite, e la sensibile riduzione degli impegni di campionato permetterebbe di dare più spazio, anche a stagione in corso, a eventuali playoff e playout.
Nella riunione dell’Assemblea di Lega Serie A convocata in via d’urgenza per mercoledì 21 luglio si discuterà anche di quale format, eventualmente, adottare per la post season: dal numero di squadre coinvolte alle regole per il passaggio dei turni. Qualunque sia la riforma che la Lega Serie A decidesse di adottare, bisognerà tenere conto di due fattori.

Rivoluzione Serie A: in tre anni cambia tutto, si passa da 20 a 18 squadre
Il primo fattore del quale tenere conto è che servirà un dialogo fitto e lungo con le altre leghe e la Federazione, proprio per poter iniziare a lavorare su una riforma organica e condivisa da tutte le componenti. Il secondo fattore del quale tenere conto è quello del tempo, dal momento che l’attuale forma del campionato di Serie A non potrà essere toccato fino al 2024. Perché il 2024? Perché rappresenta la data in cui scadrà l’attuale contratto dei diritti televisivi ceduti a DAZN e , in parte, a Sky.