
Giovanni Malagò, presidente del Coni, intervistato sulle pagine del “Corriere dello Sport”, ha colto l’occasione per evidenziare il suo punto di vista sulla possibile ripresa della Serie A.
Parole chiare e decise: “Senza voler fare polemica, per carità, io avrei chiuso dentro una stanza la Federcalcio, la Lega di A, l’Assocalciatori, gli allenatori, le televisioni e gli organismi internazionali, Fifa e Uefa, e non li avrei fatti uscire finché non avessero prodotto un documento condiviso. La stessa cosa per B e Lega Pro”.
Malagò ha poi concluso: “Spero che il governo autorizzi quanto prima il ritorno agli allenamenti, mi auguravo si potesse partire già dopo Pasqua, ma hanno deciso per il 4 maggio. Ovviamente i parametri medici dovranno essere rispettati al massimo. Poi bisognerà pensare alle partite, ma non ci dovrà essere tutta questa confusione. Ci sono in ballo troppi interessi divergenti”.
La risposta della Lega Serie A con una nota legale
Botta e risposta tra Malagò e la Lega Serie A, questo il comunicato ufficiale:
“La Lega Serie A manifesta stupore per la leggerezza e l’ingerenza del Presidente del Coni Giovanni Malagò nel descrivere, in un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport, i rapporti tra la stessa Lega e i licenziatari dei diritti televisivi.
La Lega Serie A, dall’inizio della situazione di emergenza legata all’impatto dell’emergenza sul calcio, è in costante contatto con i broadcaster titolari dei diritti TV. Tali rapporti sono peraltro regolati da chiare previsioni contrattuali. La Lega Serie A è inoltre in continuo aggiornamento con la FIGC e le altre componenti del sistema calcio per vagliare tutte le opzioni possibili, proseguendo allo stesso modo il dialogo con le altre Leghe europee, l’Eca, l’UEFA e la FIFA.
Ci si augura, in un momento di grande difficoltà per il Paese, che ogni Istituzione lavori, con senso di responsabilità, in modo costruttivo e propositivo per il bene comune, senza creare, come dice il Presidente del Coni, “conflittualità che danneggino qualsiasi progettualità”