Dal Governo via libera alla riapertura degli stadi al 50%: tifosi sistemati a scacchiera

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Riapertura stadi – Via libera alla riapertura degli stadi. Le strutture, nelle zone bianche, potranno essere piene fino al 50%: i tifosi, in particolare, andranno sistemati seguendo la modalità “a scacchiera” (un sediolino sì ed uno no). Ad annunciarlo è stato il Governo, al termine del summit avuto oggi con il Comitato Tecnico Scientifico. Le persone, è stato spiegato, potranno tornare all’interno degli impianti soltanto se in possesso del green pass. 

Decade, invece, l’obbligo di mantenere il metro di distanziamento sociale. Accolte quindi le richieste avanzate dai club, messi in ginocchio dagli effetti generati dalla pandemia. Soddisfatto il presidente della Ficg Gabriele Gravina. “La decisione adottata dal Consiglio dei Ministri sulle nuove modalità di apertura al pubblico degli stadi rappresenta un importante e concreto segnale di fiducia verso il mondo del calcio. Ringrazio il Governo, in particolare il Presidente Draghi, il Ministro Speranza e la sottosegretaria Vezzali, che ha accolto le richieste”.

Nel precedente decreto, il Governo aveva fissato la capienza massima al 50% confermando il distanziamento. Ora, invece, ecco la svolta che aiuterà le società a ripartire e a guardare al futuro con maggiore ottimismo dopo le difficoltà vissute. E non finisce qui perché la Federazione italiana Giuoco Calcio ha elaborato un piano, dal titolo “Project Fenice”, teso a chiedere all’Esecutivo nuovi aiuti per rilanciare il calcio italiano.

Riapertura stadi, via libera al 50% “reale”: tifosi sistemati a scacchiera

Nel documento, inviato al Governo nei giorni scorsi, viene sottolineato che la pandemia ha causato ai club una perdita che si aggira sul miliardo di euro tra mancata vendita dei biglietti (-302 milioni), perdita di sponsor (-228) ed effetti sul calciomercato (-334). Un impatto devastante, si legge nella relazione consegnata al sottosegretario allo sport Valentina Vezzali, che ha contribuito ad aggravare i conti già in rosso. Da qui, la richiesta di poter accedere a finanziamenti specifici da ridistribuire poi alla Serie A (360), alla Serie B (90) e alla C (60).

In cambio la Figc ha proposto l’introduzione di un salary cap finalizzato a ridurre le spese e l’attivazione di un sistema di monitoraggio economico settimanale dei vari club. Nelle prossime ore la trattativa con il Governo entrerà nel vivo e ulteriori novità in merito sono attese nei prossimi giorni. Il tempo stringe però: la PWC, nella sua relazione allegata al piano, ha registrato la “non sostenibilità del sistema nel breve medio periodo”. Nel frattempo, il calcio italiano è pronto a riaprire le proprie porte ai tifosi.