Rescissione Monchi: il direttore sportivo giallorosso lascerà ufficialmente il club nelle prossime ore. Dopo il momento di riflessione della giornata di ieri con la riunione tra i vertici giallorossi, il ds spagnolo risolverà infatti consensualmente e anticipatamente il proprio contratto con la società del presidente Pallotta. Lui aveva ancora altri due anni.
Una separazione che dovrebbe arrivare nelle prossime. Una Roma destinata a cambiare totalmente vestito, tra l’arrivo di Ranieri e l’esonero di Di Francesco, e la rescissione di Monchi, con lo scopo di giocarsi tutte le carte per centrare l’obiettivo prefissato a inizio stagione: l’accesso alla prossima Champions League.
Con la rescissione di Monchi si è deciso di interrompere una storia che ha portato non tantissime soddisfazioni a entrambe le parti. La semifinale di Champions League raggiunta lo scorso anno è il punto più alto raggiunto. Terremoto in casa Roma.
Oggi l'addio ufficiale del ds #Monchi con una rescissione consensuale.
Lascia la Roma dopo l'esonero di #DiFrancescoRibaltone tecnico #AsRoma.
Nel pomeriggio firma e primo allenamento per #Ranieri #8Marzo@SkySport #SkySerieA pic.twitter.com/Vd0nLWQCrA
— Angelo Mangiante (@angelomangiante) March 8, 2019
Rescissione Monchi: il suo curriculum e gli acquisti con la Roma
Monchi, l’uomo che in 16 anni ha reso grande il Siviglia. Dirigente dal 2000, immediatamente dopo aver smesso di giocare, appendendo i guanti al chiodo nello spogliatoio del Ramón Sánchez-Pizjuán. Ha preso per mano la squadra dopo la retrocessione. Il Siviglia targato Monchi aveva uno scopo ben preciso: scovare talenti. Solo per citarne tre Sergio Ramos, José Antonio Reyes e Alberto Moreno.
«L’importante non è vendere ma comprare bene» così si presentò Monchi durante la prima conferenza a Trigoria. Con la Roma ha speso la bellezza di 264,7 milioni di euro per 21 acquisti finora non hanno reso secondo le aspettative. I soli Schick, Pastore e Karsdorp come pure Nzonzi e Kluivert, o gli stessi Coric e Santon. Per un totale di circa 150 milioni di euro che hanno regalato a Di Francesco una panchina di lusso, ma piena molto probabilmente di sopravvalutati dal punto di vista del rendimento.