
Diego Perotti, intervistato dai colleghi di “Espn Redes“, ha colto l’occasione per sottolineare il suo punto di vista sul discorso infortuni, aspetto che continua a caratterizzare in negativo la carriera dell’esterno argentino.
Poca continuità e troppi acciacchi muscolari, Perotti ha così spiegato: “Ho un rapporto molto brutto con gli infortuni. So che sono parte del nostro lavoro e che arriveranno inevitabilmente, però in qualche giocatore sono più frequenti rispetto ad altri. Ho compagni che credo non sappiano cosa sia una lesione muscolare. C’è chi soffre con le ginocchia o le caviglie. Per me è più un discorso muscolare“.
Il centrocampista argentino ha aggiunto. “Non sono lesioni gravi, in un mese circa si recupera. Ma quando te ne arriva una dietro l’altra, ti stanca. Con gli anni che passano diventano sempre più fastidiosi. Non ti viene neanche più voglia di fare la riabilitazione, di andare a fare trattamenti in una clinica, di andare in palestra, di vedere i tuoi compagni andare a giocare sapendo che mancano magari quindici giorni per tornare ad allenarti”.
L’esterno della Roma ha poi concluso: “Sto molto attento, sicuramente c’è qualcosa che posso migliorare, ma il mio stile di vita non giustifica tutti gli infortuni. Però va bene, mi è toccato questo. Negli anni che mi restano sperare che mi capiti il meno possibile, prevenire al massimo e godermi ogni partita”.
Infortuni Perotti, lo sfogo anche sui campi della Serie A
Non manca anche la stoccata ai campi della Serie A, compreso San Siro. Perotti ha ammesso: “Il calcio italiano è molto complicato perché è molto tattico. Poi i campi sono un disastro. Vai a giocare col Milan e con l’Inter e sembra il campo del Deportivo Moròn (terza categoria argentina). Non so se si tratta di una questione climatica o altro. In Spagna andavo a giocare con l’Almeria che era ultima e il campo era perfetto”.