
Parole Bridge su Mancini – Senza alcun dubbio Roberto Mancini è stato uno dei protagonisti del trionfo dell’Italia a Euro 2020. Infatti, dopo anni bui, è riuscito nell’impresa di condurre la Nazionale che nel 2017 aveva miseramente fallito la qualificazione la Mondiale 2018. Un trionfo quello dell’Italia che è figlio non sono del gioco, ma anche della capacità (tipica italiana, ndr) di saper soffrire e rialzarsi nei momenti di maggiore difficoltà.
Se, da una parte, la vittoria degli Azzurri ha fatto felice milioni di persone non solo in Italia ma sparse in tutto il mondo, dall’altra ha causato non pochi dispiaceri ai tifosi inglesi. Tra questi c’è anche Wayne Bridge, ma alla base del suo dispiacere non c’è soltanto il fatto di essere inglese ma anche quella di nutrire un odio profondo nei confronti di Roberto Mancini: “È una cosa che mi ha fatto davvero male, perché io odio Mancini”.
“Non direi che è il peggior allenatore che ho avuto, ma tatticamente non è eccezionale. Ha fatto qualcosa di grande e mi costa molto dirlo. La mia famiglia non tifava solo per l’Inghilterra, ma anche per la sconfitta di Mancini e quindi il fatto che abbia vinto è una ferita per noi”. Questo amaro sentimento di Wayne Bridge nei confronti di Roberto Mancini nasce dai tempi in cui il tecnico della Nazionale allenata al Manchester City.
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Le parole di Bridge contro Mancini: “Il fatto che abbia vinto è una ferita per me”
“Ha vinto la Premier League con il Manchester City e quindi ai tifosi piace, ma se si vanno a vedere i giocatori che quella squadra aveva capisci che grazie a loro che si è vinto e non grazie a Mancini. Io sono stato lì per alcuni mesi e non mi sono divertito affatto allenandomi con lui. Ci faceva allenare contro dei manichini, questo non è calcio. Come allenatore veramente non lo capisco”.
Wayne Bridge arrivò al Manchester City nel 2009 e dopo aver giocato con buona regolarità, venne trasferito al West Ham, poi al Sunderland e successivamente al Brighton, sempre in prestito, per poi esser ceduto a titolo definitivo. “Lo odio – ribadisce – e tifavamo tutti contro di lui”.