110 anni della Nazionale italiana: la storia azzurra in 10 tappe. VIDEO

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Ne sono passate di partite da quel 15 maggio 1910, quando l’Italia affrontava all’Arena Civica di Milano la Francia nella sua prima gara ufficiale: ricorre infatti oggi l’anniversario per i 110 anni della Nazionale italiana di calcio.

Una storia fatta di trionfi, sconfitte ma soprattutto grandi emozioni, che esse siano state positive o negative.

Dai quattro titoli mondiali a quell’Europeo maledetto, vinto nel 1968 e mai più replicato con due finali perse.

Da partite epiche a delusioni cocenti, dalle quali l’Italia ha sempre saputo però rialzarsi e ricostruire, proprio come sta facendo adesso la squadra di Roberto Mancini sulle ceneri della mancata qualificazione al Mondiale del 2018.

Abbiamo cercato di racchiudere 110 anni di storia della Nazionale italiana in 10 tappe. Riviviamole insieme!

110 anni della Nazionale italiana: la storia azzurra in 10 tappe. VIDEO

CAMPIONI DEL MONDO 1934

E’ l’Italia di Vittorio Pozzo in panchina e Peppino Meazza in attacco. E’ la nazione che ospita i Mondiali, circostanza che creerà non poche polemiche al termine della competizioni per alcuni rapporti intrattenuti tra Benito Mussolini e gli arbitri delle gare degli azzurri.

A prescindere dai sospetti, è comunque la nazionale azzurra ad alzare al cielo di Roma la prima Coppa del Mondo della sua storia (all’epoca ancora Coppa Rimet) in una gara complicatissima.

Gli avversari della Cecoslovacchia vanno in vantaggio a 20 minuti dalla fine e sembrano avviarsi verso la conquista del titolo.

Orsi però pareggia nei minuti finali e Schiavio ai tempi supplementari regala la Coppa all’Italia.

CAMPIONI DEL MONDO 1938

Le polemiche del 1934 vengono letteralmente spazzate via dal bis concesso dalla Nazionale di Pozzo in Francia nel 1938.

E’ ancora Meazza il capitano della spedizione azzurra che si impone nella finalissima battendo per 4-2 l’emergente Ungheria.

Decidono le doppiette di Gino Colaussi e Silvio Piola, ad oggi ancora il miglior marcatore nella storia della Serie A.

E’ la prima Nazionale della storia ad aggiudicarsi la Coppa Rimet per due volte e a realizzare una doppietta in due edizioni consecutive, doppietta che rimarrà unica nell’ultra centenaria storia azzurra.

CAMPIONI D’EUROPA 1968

Ancora Italia e ancora Roma a tenere a battesimo un nuovo trofeo che entra nella bacheca azzurra: dopo il Mondiale del 1934, è l’Europeo del 1968 a essere conquistato nella capitale italiana.

Un percorso complicatissimo quello degli azzurri di Ferruccio Valcareggi, passato attraverso una monetina fortunata e una ripetizione.

Gli azzurri infatti superano la semifinale contro l’Unione Sovietica (finita 0-0) grazie a un sorteggio vincente da parte dell’allora capitano Giacinto Facchetti.

Anche la finale passerà attraverso un pareggio (1-1) e una gara ripetuta due giorni dopo: Gigi Riva e Pietro Anastasi fissano il risultato sul 2-0 contro la Jugoslavia e l’Italia è Campione d’Europa.

ITALIA-GERMANIA 4-3

Italia-Germania 4-3 è semplicemente la partita del secolo: è stata nominata così dalla Fifa e ancora oggi c’è una targa sulle mura dello Stadio Azteca che ricorda quell’incredibile gara.

Tutto merito di Karl-Heinz Schnellinger, ex difensore anche di Roma e Milan, che al 90′ pareggiò la rete iniziale di Roberto Boninsegna, mandando la gara ai supplementari.

Da lì in poi una normale semifinale del Campionato del Mondo messicano del 1970, si trasformerà in qualcosa di epico e leggendario.

Muller, Burgnich, Riva, Muller, Rivera: cinque gol e due ribaltamenti di fronte in soli 30 minuti. La mezz’ora più incredibile della storia del calcio che manda gli azzurri in finale e consegna Italia-Germania 4-3 alla leggenda.

CAMPIONI DEL MONDO 1982

L’Italia mundial di Pablito Rossi: un cammino incredibile quello degli azzurri a Spagna 1982, partiti tra le polemiche e alcune prestazioni sottotono per arrivare al clamoroso trionfo del Bernabeu.

Una qualificazione acciuffata per i capelli nella fase a gironi e il gruppo nella fase successiva che li vede impegnati contro Brasile e Argentina, non lasciano presagire a nulla di buono.

E invece la Nazionale di Bearzot si trasforma: 2-1 all’Argentina di Maradona con reti di Cabrini e Tardelli e 3-2 al Brasile con Paolo Rossi che diventa eroe nel caldo pomeriggio del Sarrià.

Da squadra intimidita a macchina da guerra, l’Italia diventa inarrestabile: 2-0 alla Polonia in semifinale con un’altra doppietta di Rossi e secco 3-1 alla Germania in finale (ancora Rossi, Tardelli e Altobelli). Per la terza volta, l’Italia è Campione del Mondo.

LE NOTTI MAGICHE

Una delle Nazionali più belle di sempre, una delle più grosse delusioni di tutti i tempi: la corsa della Nazionale nei Mondiali di Italia ’90 sembra inarrestabile e invece è destinata a fermarsi.

Gli azzurri di Azeglio Vicini partono fortissimo: sono sospinti dal pubblico di casa, non prendono mai e scoprono strada facendo in Totò Schillaci l’eroe inaspettato.

L’attaccante della Juventus butta dentro praticamente ogni pallone toccato e la Nazionale arriva così, senza troppa fatica, alla semifinale del San Paolo di Napoli.

Una gara particolarissima: davanti c’è l’Argentina di Maradona, idolo assoluto della città partenopea. Il pubblico si spacca a metà, la squadra fatica e il gol iniziale di Schillaci viene pareggiato da Caniggia.

Finisce 1-1 e ai calci di rigore gli errori di Donadoni e Serena saranno fatali agli azzurri: in finale ci va Maradona, l’Italia deve accontentarsi del terzo posto, conquistato nella finalina vinta contro l’Inghilterra.

IL RIGORE DI BAGGIO

Ancora grande Italia, ancora calci di rigore, ancora grande delusione: quella del 1994 è indiscutibilmente la Nazionale di Roberto Baggio, eroe tragico che sbaglierà proprio l’ultimo, decisivo tiro dal dischetto.

Una Nazionale che stenta nelle prime partite quella guidata da Arrigo Sacchi. Un punto in comune con tante altre squadre del passato, che nel proseguo hanno trovato la loro strada verso la vittoria.

Sembra così anche per gli azzurri di Usa ’94: Baggio si scatena all’improvviso, segna due gol alla Nigeria, uno alla Spagna e altri due alla Bulgaria in semifinale. Arriviamo all’atto finale del Rose Bowl di Pasadena contro un Brasile forte ma non irresistibile.

La gara si disputa sotto un caldo infernale, Baggio è acciaccato da un problema muscolare patito nella semifinali. La gara finisce 0-0 e proprio Roberto, sfinito da un Mondiale vissuto ai 100 all’ora, spara sopra la traversa il rigore che regala la Coppa ai verdeoro.

IL MURO E IL CUCCHIAIO

Italia-Olanda, semifinale di Euro 2000, non sarà forse la partita più bella disputata dalla Nazionale in 110 anni di storia, ma è senza dubbio la più pazza.

Ancora più di Italia-Germania 4-3, succede qualcosa di incredibile e irripetibile: gli Oranje tirano 6 calci di rigore e ne sbagliano 5.

Alla vigilia della partita gli azzurri temono il muro arancione dell’Amsterdam Arena, si riscopriranno sicuri, difesi dal muro innalzato da Francesco Toldo.

Il numero uno della Fiorentina para tutto, intercetta un rigore nel corso dei 90 minuti a De Boer e ipnotizza Kluivert che tira sul palo.

Due calci di rigore e un’Italia ridotta in 10 già dal primo tempo non bastano all’Olanda per vincere: finisce 0-0 e si va ai tiri dal dischetto.

Gli olandesi sbagliano altre tre volte, Totti umilia Van Der Sar con il famoso cucchiaio e l’Italia di Zoff vola verso la finale di Rotterdam.

CAMPIONI DEL MONDO 2006

Se le polemiche portano bene all’Italia, allora nell’estate del 2006 ci sono tutti i presupposti per riportare a casa la Coppa del Mondo dopo 24 anni.

Facile dirlo a posteriori, difficilissimo vivere l’estate del calcio italiano divisa tra l’esplosione di Calciopoli e i Mondiali di Germania.

Gli azzurri di Marcello Lippi si isolano da tutto e cominciano un percorso straordinario che li porterà al trionfo nella notte di Berlino.

Nell’elenco degli eroi inaspettati della storia azzurra si aggiunge Fabio Grosso, che segna il gol del vantaggio all’ultimo minuto dei supplementari nella semifinale contro la Germania e realizza il rigore decisivo nella finalissima contro la Francia.

Soli due gol subiti (nessuno su azione) saranno il segreto del successo azzurro: Buffon, Cannavaro, Materazzi e Nesta alzano il muro e lo straniero non passa: Italia Campione del Mondo per la quarta volta.

ITALIA-SVEZIA

La Nazionale ai Mondiali, un fenomeno sportivo ma anche sociale che ogni quattro anni ha scandito le estati di generazioni e generazioni di italiani.

Non sarà così per gli adolescenti del 2018, costretti a vedere la Francia trionfare in Russia senza poter fare il tifo per la propria Nazionale.

Un disastro che si concretizza nella notte dello spareggio qualificazione contro la Svezia a San Siro: l’Italia non sfonda, l’1-0 conquistato dagli scandinavi all’andata regge e tanti saluti all’Italia.

E’ il più grande dramma sportivo vissuto dal nostro paese, il punto più basso dal quale ci si può solo rialzare: il percorso dell’Italia di Roberto Mancini è incoraggiante, la speranza è di aggiungere una nuova, vincente tappa al già straordinario percorso della Nazionale italiana in 110 anni di storia.