Italia, Mancini: “Bernardeschi? Dipende da lui. Vorrei vedere Emerson in Italia. Zaniolo…”

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Intervistato dalla Gazzetta dello Sport il ct della Nazionale, Roberto Mancini ha parlato a tutto tondo dell’attuale momento del calcio italiano, sulla situazione dei calciatori della Nazionale in campo in questi giorni e, quindi, infine qualche battuta anche sulla finale di Coppa Italia di questa sera.

EUROPEO – “Non sarebbe stato un girone facile come pensavano tanti e non lo sarà tra un anno. La Svizzera è storicamente tosta per noi, ha giocatori di qualità che giocano in top club e un bravo c.t. come Petkovic che ci conosce bene”.

COPPA ITALIA – “Mi aspetto una partita molto aperta ed equilibrata e non solo perché le finali sono partite particolari. Me l’aspetto perché il Napoli è forte, molto forte, più di quanto dica la classifica di campionato”.

INSIGNE E BERNARDESCHI – Insigne in Nazionale ha sempre fatto bene. Con Gattuso ha ritrovato entusiasmo e convinzione.

Bernardeschi è un altro che con noi ha sempre fatto bene. Ha corsa, tecnica, può stare a destra o a sinistra.

Tanto dipende anche da lui: deve metterci il massimo della volontà per ritrovare un posto di primo piano nella Juve e continuità di gioco”.

I GIOVANI – Di Lorenzo è cresciuto: ha giocato gare importanti e vissuto la Champions. È quello che auguro da sempre ai nostri giovani: esperienze in campo internazionale che fortificano carattere e autostima.

E naturalmente giocare con continuità. Come per esempio non è accaduto di recente a Emerson Palmieri in Premier.

Mi piacerebbe che trovasse un ruolo da titolare in Italia. Anche De Sciglio non gioca sempre, ma ogni volta che ne abbiamo avuto bisogno, ha risposto bene”.

ZANIOLO – “Basta poco per leggere il futuro di Zaniolo. Le prime volte che lo osservai mi impressionò la potenza, sproporzionata all’età. E poi ha qualità, piede, questo comunque non vuol dire che sia arrivato”.