
Maldini sul Milan – Il Milan è reduce da una partita dalle due facce come quella del derby. Da una parte un primo tempo bellissimo, il migliore della stagione, contro una delle squadre più forti della nostra Serie A e dall’altra un secondo tempo difficile dove il 2-0 iniziale è stato ribaltato dall’Inter che ha bissato il risultato finale sul 4-2. Una gara che ha dato fiducia all’ambiente rossonero, per il futuro, ma che allo stesso tempo ha messo in luce delle palesi difficoltà da sistemare nei prossimi mesi, per chiudere una stagione difficile e ripartire il prossimo anno convinti che la strada intrapresa sia quella giusta. A parlare di questo Milan, alla viglia di una sfida delicata come l’andata della semifinale di Coppa Italia contro la Juventus, è stato il direttore tecnico Paolo Maldini. Dal momento della squadra passando per il futuro di Pioli all’importanza di Ibrahimovic, ecco le sue parole ai microfoni di Sky Sport.
Maldini sul Milan: il momento della squadra, Ibra e Pioli
Il momento

“Il derby? Abbiamo disputato un primo tempo fantastico, il migliore degli ultimi 5 anni, contro una squadra prima in classifica in Italia. Poi ci sono delle mancanze, lo sappiamo, non siamo una squadra perfetta ma stiamo lavorando per migliorare ed eliminare determinati errori per evitare di perdere partite che non meritiamo di perdere. Quando si ha una squadra giovane questo può succedere, chi è stato calciatore da giovane ricorderà come nei momenti di difficoltà ci si aggrappa sempre ai giocatori di maggiore esperienza e in questo i giocatori tipo Kjaer e Ibrahimovic danno sicurezza, ma forse è ancora troppo poco per far crescere ancora più velocemente i nostri giovani”.
Ibrahimovic

“Ovviamente dal punto di vista del giocatore non è da scoprire, è un campione e ha fatto sempre il campione in ogni partita giocata, in qualsiasi lega del mondo. Dal punto di vista fisico, dopo due mesi e mezzo di inattività, è complicato tornare e incidere in un campionato difficile come quello italiano“.
Pioli

“Noi di Pioli siamo davvero contenti, è subentrato in una situazione non facile, con una squadra che non stava andando bene, dove c’erano poche certezze. Si è imposto, ha fatto crescere ragazzi giovani e ha dato un’identità di gioco alla squadra. E il primo tempo del derby lo conferma. Da adesso a fine stagione possono poi succedere tante cose: giocatori, allenatore e dirigenti viviamo tutti di risultati. In questo momento siamo veramente contenti del suo lavoro. Credo e spero che faremo una seconda parte di stagione super, poi a maggio ci siederemo a tavolino con lui per programmare la prossima stagione“.