
In quattro mesi dal suo arrivo in Serie A Romelu Lukaku ha già conquistato tutti. Dai tifosi dell’Inter, Conte e anche i suoi fantallenatori felici e contenti di poter disporre di un attaccante tanto letale sotto porta. Certo, qualche normale difficoltà iniziale l’ha riscontrata anche lui, ma il suo adattamento in Serie A è andato molto meglio di quello di altri suoi colleghi approdati quest’anno nel nostro campionato. Da colpevole della crisi del Manchester United a secondo miglior capocannoniere del campionato e uomo simbolo della rinascita nerazzurra e di un Inter che con lui e Conte punta in alto e sogna lo Scudetto, interrompendo così l’egemonia dell’odiata rivale: la Juventus.
“Ogni volta c’era un ‘Sì, ma..’. Quando ho segnato al Real Madrid in Supercoppa Europea si parlava del gol dopo che avevo sbagliato, e così in ogni occasione. Dal primo gol al West Ham ai numeri generali con quella maglia, ogni volta c’era comunque qualcosa da rimproverare. Un anno allo United cancella gli otto precedenti” ha dichiarato in un’intervista al New York Times. “L’Inter? Era da marzo che volevo ricominciare da zero, mi serviva ricostruire la mia reputazione lontano dalla Premier. Ci sono volute due-tre settimane intense per imparare l’italiano ma adesso nessuno mi parla più in inglese”. Le parole di Lukaku sui motivi che lo hanno spinto a lasciare la Premier League e il Manchester United.
Romelu Lukaku e i consigli di Cristiano Ronaldo sulla Serie A

“Cristiano mi ha detto che la Serie A è il campionato difensivamente più duro del mondo, che lui aveva segnato ovunque ma in Italia aveva avuto più difficoltà. E se lo dice uno come lui doveva essere effettivamente così. In Inghilterra è più intenso ma qui è molto più tattico”.