Inzaghi: “Vi racconto la nuova Lazio. La sorpresa Correa, la verità su Immobile e Caicedo”

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Dopo un po’ di silenzio, Inzaghi, che ha appena rinnovato con la Lazio, ha rilasciato un’intervista sulle colonne del Corriere dello Sport. Tanti i punti toccati dall’allenatore biancoceleste: dalle emozioni vissute durante quest’annata, cosa ci sarà nel suo futuro ma anche quali sono gli obiettivi della nuova Lazio.

La Lazio 2.0 targato Inzaghi, piano piano sta prendendo forma, anche grazie al lavoro del ds Tare che sta cercando di aumentare la qualità della rosa a disposizione dell’allenatore che ha svelato il modulo con cui giocherà la sua squadra. Una piccola parentesi dedicata anche ad alcuni giocatori, ma allo stesso tempo all’interesse manifestato da Juve e Milan. Di seguito l’intervista a Simone Inzaghi.

Intervista Inzaghi: le parole dell’allenatore biancoceleste

FUTURO – “La prossima dovrà essere una stagione di grandissimo entusiasmo, è così che la vogliamo tutti, è così che dovrà essere. Io e Lotito? Ci siamo detti tutto, come capita in tutte le buone famiglie. Ora conta solo una cosa, guardare avanti. Ripartiamo più uniti e più forti che mai!. Ho parlato con il presidente e con il direttore, mi hanno detto che la squadra rimarrà super competitiva. Ci saranno interventi, la Lazio rimarrà forte. Tare è una garanzia, una sicurezza sul mercato. E’ un grandissimo direttore sportivo, c’è grandissima fiducia in lui. Siamo una grande famiglia. Con Tare, Peruzzi, De Martino e Calveri, assieme al presidente Lotito, ci conosciamo da una vita, c’è grande sinergia, stiamo sempre assieme. Fare nomi è prematuro. Di volta in volta vedremo come si svilupperà il mercato. Bisognerà fare degli interventi. Le idee ci sono, il confronto è continuo, c’è un bel clima”.

SQUADRE INTERESSATE – Juve e Milan interessate a me? Gli interessamenti fanno piacere. Non sono arrivati solo quest’anno, già nel 2018, anche se abbiamo perso la qualificazione in Champions nell’ultima partita contro l’Inter, un po’ per demeriti nostri, soprattutto per fattori esterni. Avremmo strameritato di andarci.C’erano state le richieste di un club italiano e di uno estero, avrei sicuramente guadagnato di più. Ma io ho dato sempre priorità alla Lazio, è la squadra del mio cuore, è la società che ha avuto fiducia in me. Sono contento delle scelta di continuare. In futuro si vedrà? E’ normale, sono un allenatore ambizioso, voglio crescere, ma in questo momento voglio fare bene qui. Il mio futuro è la Lazio, sono strafelice di andare avanti”. 

LA LAZIO DEL FUTURO –Si ripartirà dal 3-5-2, il resto lo deciderò in base ai giocatori che avrò a disposizione, il modulo dipende sempre da chi c’è in organico. “Potrebbe anche esserci un ringiovanimento, ma gli uomini che sono con me dall’inizio, cito ad esempio Lulic, Radu e Parolo, mi hanno sempre dato grandissima disponibilità e fiducia. Possiamo fare le cose per bene. Ho un grandissimo rapporto con tutti i giocatori, con quelli che sono stati con me dall’inizio e con quelli arrivati quest’anno. Con Acerbi, ad esempio, lavoriamo da un anno, ma sembra che ci conosciamo da sempre: una cosa pazzesca. Lulic, Radu e Parolo, i miei “anziani”, mi hanno aiutato tantissimo, non mi hanno mai tradito, da loro ho avuto sempre grande disponibilità. A Lulic, il capitano, ho cambiato spesso ruolo. Sono super contento di loro”.

IMMOBILE, CAICEDO E CORREA – “Ciro ha segnato 85 gol in tre stagioni, sono contentissimo di lui. La verità è che bisogna ammettere che ha avuto un calo, ci può stare ed è stato quasi fisiologico. Caicedo dirà addio? L’anno scorso era finito al centro di critiche, storcevano il muso quando si parlava di lui. Io l’ho sempre difeso e quest’anno è stato invocato dalla Curva Nord. E’ un professionista, un ragazzo serio, ha giocato perché ha dimostrato grandi doti. E’ un attaccante molto importante, ci ha aiutato tantissimo in campionato e in Coppa. Correa invece è cresciuto tantissimo, è un ragazzo molto intelligente, legge benissimo le situazioni in campo. Qualsiasi cosa gli chieda è sempre disponibile. Sapevo bene che il Tucu era molto forte, non pensavo che si sarebbe inserito così velocemente. In questo è stato una grandissima sorpresa. E’ un ragazzo e un talento d’oro”.

IL SOGNO – “Beh, uno c’è (risata, ndr). Oltre ad essere l’unico laziale ad aver vinto la Coppa Italia e la Supercoppa da giocatore e allenatore, mi piacerebbe vincere lo scudetto da giocatore e allenatore. So che può sembrare qualcosa di irrealizzabile, ma sognare è lecito. Bonus scudetto nel nuovo contratto? Sì, è vero. No, non è solo un bonus motivazionale. Il presidente ci crede. E’ una persona che ha inciso molto sulla mia voglia di allenare, è successo quando stavo per smettere la carriera di giocatore. Conosceva il mio desiderio di diventare tecnico, mi ha aiutato a realizzarlo. Com’è giusto che fosse sono partito dalla gavetta, non dalla Primavera. Ho vinto titoli con gli Allievi Regionali e Nazionali, ho vinto in Primavera. Ho vissuto sei anni di studi, di crescita, di esperienza. Sono partito dal basso, mi sono giocato le mie occasioni. E’ anche grazie al presidente Lotito se sono arrivato dove sono”.