Milan, Ibrahimovic: “Ecco le mie condizioni. In estate avevo deciso: ho detto a Pioli…”

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Lunga intervista di Zlatan Ibrahimovic con Massimo Ambrosini ai microfoni di Sky. L’Ariete svedese si è concesso a cuore aperto all’ex centrocampista rossonero, rivelando come ad agosto voleva smettere di giocare a calcio.

Ma non solo, l’ex Barcellona, Inter e Juventus ha raccontato come è cambiata la sua idea e soprattutto dove vorrebbe arrivare con questo Milan:

ADDIO AL CALCIO – “Ad agosto alla fine del campionato, Pioli mi ha chiesto cosa volessi fare. Gli ho detto ‘Basta, non continuo‘. Se faccio un altro anno come questi sei mesi, no. Pioli mi ha detto “rispetto la tua decisione” e la conversazione è finita lì. Il giorno dopo però abbiamo avuto un altro colloquio e mi ha detto ‘Non è così semplice. Ieri ti ho lasciato troppo facilmente. Se tu non rimani qui sarà tutta un’altra cosa’. Gli ho detto ‘Grazie Mister, ma ho deciso’. Dopo sono andato in vacanza e ho capito la sfida era bella e difficile e che soprattutto non avrei voluto avere rimpianti. Il contratto alla mia età non era importante, a quest’età non serve. Mi serve solo il rispetto e i valori. Quando ho capito tutto questo e soprattutto che avevo stimoli e voglia ho chiamato Mino (Raiola, ndr) e ho detto ‘chiudi tutto, si va avanti’. Ma all’inizio avevo detto di no, che non avrei continuato“.

“Qui a Milanello mi sento a casa. Ero già qua 10 anni fa con voi grandi calciatori. Ora però rispetto a 10 anni fa è tutta un’altra situazione. Queste situazioni mi caricano e qua devo essere io a riportare la squadra al top, devo far capire agli altri cosa significa essere al top e questo tipo di sfide mi piacciono. Io faccio il contrario di quello che tutti dicono“.

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CAMBIAMENTI “Dieci anni fa ero un altro giocatore, dieci anni fa tornavo indietro per andare a prendere il pallone. Oggi non lo faccio, penso che se torno indietro spreco energie e non sono utile in attacco. Dieci anni fa se la palla non mi arrivava perfetta con quei giocatori…mi inc***avo. Oggi mi arrabbio uguale, forse ancora di più. Ma ho equilibrio. Prima trattavo tutti allo stesso modo. Quando sei giovane sei più rock and roll, ora invece capisco di più la situazione. Chiedo tanto, se non ti alleni bene ti dico qualcosa, non accetto un passaggio sbagliato, tutto questo ancora oggi e se sbagli è normale che uno te lo faccia notare. Esagero? Sono ancora qua, ho vinto quello che ho vinto. C’è un motivo”.

OBIETTIVI – “La squadra ha tanta fame e voglia, stiamo facendo bene. Non ci sono obiettivi o sogni, giochiamo una partita alla volta. Io ce l’ho il mio obiettivo. Guardiamo una partita per volta. La squadra è molto giovane, i giocatori non hanno il feeling di vincere qualcosa. Non dobbiamo rilassarci, e qui entro di mezzo io. Non bisogna essere soddisfatti. Sappiamo che la nostra rosa non è come quella di Inter e Juventus che hanno un organico più ampio. Il senso è che dobbiamo vincere se vogliamo qualcosa e qui non sono abituati. Champions? Penso di sì.

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PIOLI – “Abbiamo un mister che chiede di giocare in modo preciso. Mi piace come giochiamo, ha trovato un modo per fare uscire il massimo dalle mie qualità. Mi fa giocare nel miglior modo per aiutare la squadra. Parla tanto con me e mi chiede tante cose così come chiede tanto alla squadra. Sono disponibile, anche quando mi chiede di giocare 45’ in Europa League.Sento tanto questo senso di responsabilitàOra mi hanno detto ‘fai vedere la strada e noi ti seguiamo‘. Mi piace tanto tutto questo“.

FUTURO – “Non lo so cosa farò quando smetterò. Finché posso continuare a stare bene gioco. Quando sei vecchio si parla solo di fisico, come con Totti. Non è che mancano le qualità. Se uno ha ritmo ce la fa. È quella la cosa importante. Non perdi qualità, è impossibile. È una questione fisica. Io mi ritengo uno realista. Per esempio, dopo l’infortunio al ginocchio che ho avuto allo United sono andato da Mourinho e gli ho detto ‘non convocarmi’, non ero lo stesso Ibra di prima. Per questo sono andato negli USA, per ricominciare da zero. Dopo due anni di America mi sentivo vivo, allora sono tornato in Europa per vedere se ce la facevo, per questo ho firmato 6 mesi. Non è importante quello che dica la gente, devi avere fiducia ma anche essere realista. All’inizio non stavo benissimo, era un mese che non giocavo. Ringrazio il calcio. Non ho paura, ma non so cosa mi aspetterà, ma mi sento troppo bene. Mi sto allenando tanto. Con l’età è importante capire come sto fisicamente. Ma ora sono molto meglio di prima“.