Prima le parole che hanno fatto male, poi il rapporto che è diventato quasi come quello tra padre e figlio. In un’intervista a France Football Bakayoko racconta così l’evoluzione del legame con Gattuso, cementato nel tempo dopo un avvio difficile. Il motivo delle frizioni iniziali? Le parole di ‘Ringhio’ dopo l’esordio del centrocampista con il Napoli:
“Gattuso? Non ho apprezzato le dichiarazioni post esordio con il Napoli, sia io che le persone che mi stanno vicino le abbiamo prese male – le parole di Bakayoko nell’intervista a France Football – Sono state illogiche. Ha rimesso in dubbio il mio calcio e quello che avevo imparato durante il mio periodo di formazione. Secondo lui avrei dovuto imparare a orientare e modificare la posizione del corpo. Ma lui è fatto così, dice quello che pensa e vuole che gli si dicano le cose in faccia. Non è uno che porta rancore. Tutti i giocatori vorrebbero avere un allenatore come lui: è una figura paterna, con la quale puoi parlare di tutto e di niente. È molto vicino ai suoi giocatori e li protegge. E non sono tanti gli allenatori che lo fanno. È puntiglioso dal punto di vista tattico, sa il fatto suo. Non lascia nulla al caso”.
Dal rapporto con Gattuso alla voglia di Champions con il Milan, continua così Bakayoko sulle colonne di France Football: “Farò di tutto per far sì che il Milan si qualifichi alla prossima edizione della Champions League. Sono cinque anni che i tifosi del Milan non sentono la sua musichetta e io vorrò esserci quando tornerà a risuonare a San Siro”. il centrocampista rossonero spiega poi come si è avvicinato al calcio: “Come mi sono avvicinato al calcio? Mio padre ha giocato in Costa d’Avorio, calcio amatoriale. Nessuno dei suoi 8 figli è scappato a questo mondo, siamo stati tutti tesserati almeno una volta in un club calcistico. È davvero nel DNA della nostra famiglia, è un qualcosa di logico, siamo fatti tutti per giocare a calcio”.