Inter, Mourinho shock: “Voi avete vinto scudetti di m***a! A Ibrahimovic dissi che…”

Fonte: WIkimedia Commons

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Jose Mourinho, intervistato ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”, ha colto l’occasione per ricordare la storica vittoria del triplete a 10 anni esatti dalla magica notte di Madrid.

L’ex tecnico nerazzurro ha così affermato: “Dieci anni dopo siamo ancora tutti insieme. Proprio l’altro giorno ho parlato con Alessio, ai miei tempi era autista del club: dove e quando succede che un allenatore che va via, dieci anni dopo parla ancora con un autista? Mai. Questa è l’Inter per me: questa è la mia gente”.

L’ANEDDOTO SUGLI SCUDETTI: “Sono stato anche una testa di cazzo, però ero io. L’originale. Quando? Soprattutto dopo la sconfitta di Bergamo (3-1, gennaio 2009). Fui molto violento con i giocatori, solo dopo avergli detto che avevano vinto scudetti di merda e basta capii che li avevo feriti, perché solo dopo capii le cose che erano successe prima. E mi scusai”.

SULL’ADDIO DI IBRAHIMOVIC: “Il casino successe a Pasadena, il giorno dell’amichevole contro il Chelsea. Tormentone da giorni: “Ibra va al Barcellona, non va al Barcellona”, lui da superprofessionista quale è giocò 45’, ma poi nello spogliatoio disse: “Vado, devo vincere la Champions”. I miei assistenti italiani erano morti – “Senza di lui sarà impossibile vincere” – i compagni non volevano perderlo. Ero preoccupato anche io, ma mi uscì così: “Magari tu vai e la vinciamo noi”. Ero stato un po’ pazzo, ma nello spogliatoio cambiò l’atmosfera. Poi dissi a Branca: “Se lui vuole andare a Barcellona, cerchiamo di prendere Eto’o”. Lui e Milito tatticamente potevano dare una diversità alla squadra”.

POSSIBILE RITORNO ALL’INTER: Per un po’ di tempo e più di una volta, lasciata l’Inter, ha detto: «Un giorno tornerò». Perché ha smesso di dirlo? “Lo so perché mi sta facendo questa domanda. Ma io non sono pirla…”.