Inter, Moratti ricorda il triplete: “Orgoglio, tenacia e umiltà. L’arrivo di Benitez purtroppo…”

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Massimo Moratti, intervistato ai microfoni di “Sportmediaset”, ha colto l’occasione per sottolineare il suo ricordo al triplice fischio finale della storica vittoria di Madrid. Un successo totale, figlio di una stagione storica e da record assoluto.

Il presidente ha così ammesso: “Il primo pensiero al fischio finale dopo la partita col Bayern andò a mio padre, alla mia famiglia, alle vittorie di Vienna e poi di Milano, alle Coppe del ’64 e del ’65: la gioia immensa per aver chiuso il cerchio di una storia familiare nel segno dell’Inter”.

Moratti ha aggiunto: “Penso che orgoglio, tenacia e umiltà siano stati i valori della nostra Champions. Crederci sempre, anche nelle difficoltà, anche in momenti difficili o drammatici come a Kiev contro la Dinamo o al Camp Nou contro il Barcellona. Hanno contato l’esperienza del gruppo storico, la classe dei nuovi innesti e la capacità di un tecnico speciale”

SU MOURINHO: “Vinse e poi se ne andò… Chissà cosa sarebbe potuto accadere se invece il portoghese fosse rimasto: “Oggi credo che tutto sommato, per quanto strano, fu un epilogo giusto o per lo meno rispondente alle ambizioni personali di un uomo che non puoi frenare o ostacolare”

SULLA SCELTA DI BENITEZ: “Purtroppo fu meno giusto il dopo, la scelta dell’immediato successore che per quanto bravo non si sposò con la squadra”