
Inter-Juventus del 28 aprile 2018 fu decisiva per l’assegnazione dello Scudetto. Il ribaltone bianconero, nei minuti finali, ha rimesso in carreggiata una squadra messa all’angolo dopo il gol di Icardi e l’autogol di Barzagli. Quel famoso match viene ricordato anche per un episodio che fece e fa ancora discutere.
L’intervento di Pjanic su Rafinha, non sanzionato dall’arbitro Orsato, scatenò un mare di polemiche a fine gara. Il centrocampista bosniaco era già ammonito e i giocatori dell’Inter si aspettava la seconda ammonizione, cosa che non avvenne.
L’ex capo della Procura FIGC Gaetano Pecoraro ha ripreso quell’episodio, in un intervista rilasciata al quotidiano “Il Mattino“. Pecoraro ricorda le numerose segnalazioni ricevute: “E’ stata la direzione di Orsato di Inter-Juventus che mi ha portato ad avere delle tensioni con il mondo arbitrale. Avevo avuto degli esposti, sottoscritti, di associazioni, tifosi, organizzazioni sul suo operato e per non sbagliare chiesi anche ai miei vice se era il caso di aprire o no un procedimento. Io non credo che avremmo trovato prove di malafede e chiesi all’Aia prima e poi alla Lega, ai soli fini conoscitivi, i dialoghi audio-video tra Var e arbitro di quella partita“.
A distanza di mesi e dopo svariati tentativi, riceve il file audio con una sorpresa: “Ce li diedero solo a inizio campionato successivo. Ma lì ci fu la sorpresa… Apriamo il file e l’unico episodio in cui non c’è audio registrato era l’unico che ci importa: quello tra Orsato e il Var che aveva portato alla mancata espulsione di Pjanic. Il motivo? Mi dissero che non c’era e basta. C’è bisogno di maggior trasparenza“.
Sono passati 2 anni da quell’Inter-Juventus con i tifosi nerazzurri ancora col dente avvelenato per il fallo di Pjanic non sanzionato. Le forti parole dell’ex Capo della Procura FIGC potrebbero aprire un nuovo caso.
