
Suona l’allarme in casa Inter in vista delle prossime sfide di Champions League. Due punti in due partite e ora spazio alla doppia sfida contro il Real Madrid per cercare di strappare la qualificazione ai prossimi ottavi di finale.
Cosa non ha funzionato nelle prime due sfide Europee? Un 3-4-1-2 teorico, mascherato in un 3-5-2, a tratti poco propositivo e troppo difensivo. Punto interrogativo anche sull’utilizzo di Eriksen, spesso tagliato fuori dall’11 titolare e apparso in totale difficoltà nella posizione di fantasista.
Qual è il vero ruolo del centrocampista danese? Bocciato da mezz’ala e utilizzato con il contagocce da trequartista: la sensazione è che l’ex Tottenham resti ancora un oggetto misterioso nel sistema tattico nerazzurro.
Inter, si complica il cammino in Champions League: cosa servirà?
Dopo i due deludenti pareggi contro Borussia e Shakhtar, l’Inter sfiderà il Real Madrid, altra compagine in totale difficoltà dopo i due pareggi rimediati contro gli ucraini e i tedeschi.
Servirà cattiveria agonistica, un atteggiamento decisamente più propositivo-offensivo e ci sarà bisogno di scrollarsi di dosso quella “Lukaku-dipendenza” che continua ad accompagnare la stagione nerazzurra. Ci sarà bisogno di elevare maggiormente il concetto di squadra mettendo da parte le giocate dei singoli come risoluzione definitiva dei problemi.
Niente di compromesso, niente di impossibile: gli uomini di Conte avranno tutte le carte a disposizione per battere il Real Madrid ed essere padroni del proprio destino europeo. Servirà una svolta e una atteggiamento decisamente più marcato e deciso.