“Insigne al Toronto? È già tutto fatto”: la rivelazione gela il Napoli

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Insigne al Toronto – Sta riflettendo sul proprio futuro Lorenzo Insigne. Il contratto che lo lega al Napoli scadrà a giugno e finora non è stato raggiunto alcun accordo per rinnovarlo. Troppo distanti le parti, con il giocatore che dai 4.6 milioni attuali vorrebbe arrivare a quota 6 così da diventare il calciatore della rosa più pagato della rosa insieme a Kalidou Koulibaly.

La proprietà, invece, vorrebbe addirittura ridurre il suo compenso portandolo intorno ai 3.5. I rapporti sono freddi e per il momento non sono previsti ulteriori summit. In questo scenario si è inserito nelle ultime ore il Toronto, che ha presentato al capitano azzurro l’offerta della vita: 11,5 milioni di euro a stagione per 4 anni più 4,5 milioni di euro di bonus legati al numero di gol e assist.

I canadesi intendono portarlo nella MLS subito, già a gennaio, e reputano la trattativa praticamente chiusa. A confermarlo è stato Sebastian Giovinco, nel corso di un’intervista concessa al Corriere dello Sport: “Sono sicuri che sia fatta. Lo aspettano per marzo”. Ora resta da vedere quale sarà la risposta di Insigne.

Insigne al Toronto, trattativa in chiusura

Il calciatore, infatti, vorrebbe continuare a giocare con la maglia della sua città ma stando così le cose, e alla luce dei contrasti con il presidente Aurelio De Laurentiis, non accadrà. Da qui il dubbio: andare via immediatamente e diventare protagonista in un’altra realtà oppure restare ancora qualche mese, al fine di aiutare la squadra a centrare la qualificazione alla Champions League e rendere così meno amaro l’addio? Ad Insigne l’ardua scelta. 

Nel frattempo Giovinco, che al Toronto ha giocato dal gennaio 2015 al febbraio 2019 totalizzando 83 reti e 51 assist in 142 partite, ha voluto avvertirlo: “A livello professionale devi mettere in conto di sparire dai radar. Ho perso la Nazionale, ho perso visibilità. Se si è disposti a rinunciare a queste cose, si tratta di un’esperienza che consiglio a tutti. Inoltre, quando sono arrivato io nel 2015 mi erano stati promessi mari e montagne che in realtà non c’erano”.