
L’inchiesta Prisma, con focus sulle plusvalenze della Juventus e di altri club di Serie A, potrebbe allargarsi anche al contratto di Cristiano Ronaldo. Come emerso da alcune intercettazioni, e come confermato dalla Gazzetta dello Sport, per far chiarezza sul caso, la Procura potrebbe convocare Mendes (procuratore di Ronaldo) in vista delle prossime settimane.
Non si conoscono ancora dettagli, data e possibili scenari, anche perchè, per il momento, non esiste niente di ufficiali. Non è escluso, però che la Procura voglia scavare a fondo sulla famosa carta privata tra la Juve e Ronaldo così come riportano le intercettazioni. L’inchiesta Prisma non si soffermerà solo sulla Juventus.
Come evidenziato nelle scorse ore, anche altri club di Serie A sono nel mirino della Procura e si attendono novità e nuovi dettagli nel corso delle prossime settimane. Come scrive la rosea, Mendes potrebbe essere ascoltato a Torino prima di Natale. Nei giorni scorsi è stato ascoltato anche Cherubini, ds della Juventus, ascoltato come persona informata sui fatti, ma non indagato.
Inchiesta Prisma, plusvalenze Juventus e contratto Ronaldo: cosa dicono le intercettazioni
Le intercettazioni trapelate nei giorni scorsi potrebbero aver messo in evidenza una scrittura privata tra la Juventus e Ronaldo relativa a qualche dettaglio sul contratto di Ronaldo. Giusto utilizzare il condizionale perchè, ora come ora, non esiste niente di ufficiale e definitivo.
Proprio per questo, come detto, Jorge Mendes potrebbe essere ascoltato dalla Procura per fare maggiore chiarezza e risolvere definitivamente la questione. La Juventus, dal canto suo, come evidenziato da una nota ufficiale del club bianconero, ha già evidenziato e confermato la sua voglia di collaborare con la Procura fornendo tutto il materiale necessario per fare chiarezza sull’inchiesta Prisma.
Il comunicato della Juventus: continuità aziendale e aumento di capitale a rischio
“In data 26 novembre 2021 è stato notificato alla Società, tramite gli Ufficiali di P.G. della Guardia di Finanza del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Torino, un decreto di perquisizione e sequestro e in tale data l’Emittente ha avuto notizia dell’esistenza di un’indagine da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, nei confronti della Società stessa nonché di alcuni suoi esponenti attuali (Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Stefano Cerrato) e passati, in merito alla voce “Proventi da gestione diritti calciatori” iscritta nei bilanci al 30 giugno 2019, 2020 e 2021 per i reati di cui all’art. 2622 cod. civ. (False comunicazioni sociali delle società quotate) e all’art. 8 del D.Lgs. n. 74/2000 (Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti) e, per quanto attiene alla Società, per l’illecito previsto dagli artt. 5 (Responsabilità dell’ente) e 25-ter (Reati societari) del D.Lgs. n. 231/2001.
Nonostante la Società abbia adottato un modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001 la Società è esposta al rischio di incorrere nelle sanzioni derivanti dall’inosservanza del D.Lgs. n. 231/2001. Qualora nei confronti degli esponenti aziendali dell’Emittente dovessero essere comminate sanzioni e/o condanne i requisiti previsti dalla normativa vigente per il mantenimento delle cariche e/o degli incarichi potrebbero venire meno e la reputazione dell’Emittente ne risentirebbe significativamente.
Dalle suddette evenienze potrebbero derivare impatti negativi, anche significativi, sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell’Emittente e del Gruppo. L’Emittente ritiene che il decreto di perquisizione e sequestro e la notizia dell’esistenza di un’indagine da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino non configurino alla Data del Supplemento un mutamento negativo rilevante (c.d. “material adverse change”) il cui verificarsi – a termini del Contratto di Underwriting stipulato in data 22 novembre 2021 – consente ai Garanti di recedere dagli impegni di garanzia in relazione all’Aumento di Capitale, ciò tenuto conto dello stadio iniziale delle indagini aventi ad oggetto le ipotesi di reato, ancora in fase investigativa da parte degli organi inquirenti.
Tuttavia, alla Data del Supplemento sussiste il rischio che i Garanti ritengano che i suddetti fatti (i.e. decreto di perquisizione e sequestro e indagine da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino) configurino i presupposti per l’esercizio del diritto di recesso dall’impegno di garanzia in relazione all’Aumento di Capitale. Ove l’Aumento di Capitale – conclude la società – fosse eseguito solo parzialmente, affluirebbero al Gruppo risorse finanziarie in misura limitata. In tali evenienze, in assenza di ulteriori tempestive misure a sostegno del Piano di sviluppo Aggiornato e confermato, la capacità del Gruppo di mantenere il presupposto della continuità aziendale nell’arco di Piano verrebbe meno“.