Un addio che poteva essere annunciato dalle idee espresse quest’estate. Hamsik fece capire già prima del ritiro di Dimaro, ad Ancelotti e De Laurentiis, di voler cambiare e provare emozioni diverse. Alla fine, nonostante il presidente abbia provato più volte a trattenerlo e convincerlo di essere importante ha detto addio. Un addio che pesa per il Napoli, ma anche al fantacalcio.
Eh sì perché al di là di quello che Hamisk è stato per il Napoli lo è stato ancora di più per i fantallenatori e il fantacalcio. Un centrocampista totale, unico nel suo genere… in Italia. Perché quando segnava e giocava tutti lo abbiamo, almeno una volta, paragonato a Lampard o Gerrard, campioni diversi ma unici nel loro genere.
Salutare Hamsik è difficile perché in 12 anni di Serie A è stata il campione di tutti al fantacalcio. Perché si può essere rivali nel tifo, ma Marek era idolatrato da tutti: milanisti, interisti, juventini, romanisti, laziali… al fantacalcio non c’erano colori che tenessero, se segnava si esultava gridando come lui e se si era tanto pazzi da emularlo ci si tagliava i capelli come lui. E’ stato il capitano di tutti al fantacalcio e per questo è giusto salutarlo come abbiamo fatto con il Pipita.
“Un capitano, un esempio, un calciatore e un uomo che Napoli amerà per sempre. E che per sempre resterà nella nostra storia.”
? #GrazieCap17ano⁰⁰
Leggi il comunicato integrale ? https://t.co/UNDAqcdNEh pic.twitter.com/hKDtXXhnC0— Official SSC Napoli (@sscnapoli) February 14, 2019
Higuain, lettera d’addio al fantacalcio
“Sei arrivato in silenzio, chiedendo permesso al grande calcio. Volto nuovo di un Napoli che riabbracciava la Serie A dopo 7 anni da incubo. Eri il ragazzino di belle speranze, ma nessuno sapeva che saresti diventato il capitano del nuovo” Napoli. Quello grande e amato come ai tempi di Maradona. Un altro mostro sacro che hai superato. Al fantacalcio sei arrivato come una scommessa e rapidamente sei diventato la certezza di tutti.
Eh sì perché 390 punti bonus in 409 partite non si dimenticano. Sei stato il punto fermo per intere stagioni di ogni centrocampo d’Italia che al fantacalcio puntava a vincere. E spesso con te ci si riusciva. Una macchina da gol nonostante il tuo ruolo non lo richiedesse. Se prendevi Hamsik lo pagavi come un attaccante. Il tuo urlo e la mano sul cuore dopo ogni gol era la nostra esultanza, non solo la tua.
Dodici anni assieme, un’eternità. Probabilmente non ti abbiamo amato come avresti meritato, ma d’altronde il ruolo di un capitano, a volte, è anche quello: dirigere l’orchestra senza essere lì davanti al pubblico a prendersi gli applausi. Ti abbiamo amato, ma non venerato, di questo dobbiamo chiederti scusa perché abbiamo capito tardi cosa significasse avere nella propria fantarosa uno come te.
Sei stato probabilmente il miglior centrocampista degli ultimi dieci anni per continuità e fantamedia (ci perdonerai, ma noi dobbiamo guardare anche quello). All’asta per averti abbiamo fatto follie e a volte per mettere pressioni agli altri fantallenatori arrivavamo con il nostro foglio bianco, dove avremmo segnato tutti i nomi della nostra fantarosa, con già un nome scritto: il tuo. C’era da aggiungere solo il numero dei crediti, poi era fatta.
In questi anni sei stato il simbolo nascosto di trionfi e vittorie importanti. Perché è stato il fantacalcio di tanti campioni, ma mai abbiamo detto: “è stato il fantacalcio di Hamsik”. Perdonaci se puoi, oggi e per sempre, perché abbiamo capito solo ora – che voli in Cina – cosa voleva dire averti. Siamo stati però fantallenatori devoti, mai abbiamo osato metterti in discussione… (vabbè dai, solo in qualche sporadica occasione) ma non ti abbiamo compreso fino in fondo. E oggi, nel giorno degli innamorati, San Valentino, forse ci stiamo rendendo conto di aver perso il nostro amore, quello che c’è sempre stato e mai ci ha abbandonati. Grazie Marek, capitano di tutti“.