
Il presidente della Figc, Gravina, intervistato dai colleghi de “Il Romanista” ha colto l’occasione per sottolineare il suo punto di vista in merito all’emergenza degli ultimi mesi e alla decisione sulla ripartenza della Serie A.
Gravina ha così ammesso: “Ho vissuto un conflitto interiore nei drammatici momenti del virus, ma lì bisognava capire se dovevamo compromettere il nostro movimento in maniera definitiva . Il calcio in Italia è una dimensione economica enorme che richiede responsabilità. Capisco i tifosi, ma non si può aspettare il vaccino. Non volevamo prenderci degli ‘scemi'”.
Il presidente ha poi aggiunto: “Calcio a porte chiuse? E’ una tristezza unica , ma è una tappa di avvicinamento per riconsegnare il calcio vero ai tifosi”.
Infine la spiegazione sull’algoritmo: “Forse non sono stato bravo a far capire l’algoritmo . Quello porterebbe alla classifica ponderata, quello degli inglesi che sono arrivati dopo e ora tutti dicono che è il loro modello. Non ci sarebbe alcuna discrezionalità”.