Facciamo chiarezza: le linee guida per distinguere gol e autogol, regole e dettagli

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Regolamento Lega Gol e Autogol – Sono sempre più frequenti i casi dubbi tra gol e autogol in Serie A. Le scelte della Lega creano spesso problemi ai calciatori (come nel caso di Gabbiadini), ma anche ai fantallenatori, i quali attendono con ansia le decisioni.

Per questo motivo abbiamo deciso di raccogliere tutte le linee guida per distinguere al meglio gol e autogol. Lo scopo è quello di risolvere la maggior parte delle perplessità in caso di reti contese: il dubbio principale riguarda le conclusioni che vengono deviate, da un avversario o da un proprio compagno.

In questa stagione abbiamo già assistito a dei casi particolari come l’autogol di Frattesi, l’autogol di Vanheusden e quello di Soumaoro, 3 casi differenti tra di loro e che hanno portato tanti dubbi e perplessità. Qua troverai i casi più comuni da analizzare in occasione di una rete.

Regolamento Lega su gol e autogol: la deviazione di un avversario

Il classico autogol avviene quando un giocatore calcia inavvertitamente il pallone verso la propria porta. Alcuni esempi: un retropassaggio sbagliato oppure un rinvio errato che fa terminare il pallone all’interno della propria porta. I casi più difficili da risolvere avvengono quando si tratta di una deviazione.

In questi casi la regola della Lega è generalmente semplice: si tratta di autogol quando il tiro, il cross o il passaggio deviato in rete non era indirizzato verso lo specchio della porta. È il caso dell’autogol di Frattesi: in quel caso, infatti, il tiro di Molina sarebbe uscito.

Regolamento Lega su gol e autogol: alcuni casi particolari

Non vengono considerati autogol, quindi, i tiri nello specchio della porta che vengono deviati in maniera fortuita o istintiva dal difensore. Cosa vuol dire “istintivo”? Una deviazione è istintiva quando non c’è lo scopo di calciare il pallone, ma il difensore prova solo ad intercettare la traiettoria. Il caso dell’autogol di Vanheusden, ad esempio, non fa parte di questo esempio: il difensore del Genoa, infatti, si lancia sul pallone con il chiaro intento di calciare la palla. In questo caso la deviazione non è istintiva.

Non è considerato autogol nemmeno quando il difensore prova a spazzare il pallone a portiere completamente battuto, ad esempio sulla linea di porta: in questi casi il gol va assegnato all’attaccante. Quando un tiro del giocatore che attacca termina su un legno e poi rimbalza su un difensore (anche sul portiere), viene assegnato l’autogol.

Regolamento Lega su gol e autogol: la deviazione di un compagno

Ci sono dei casi ancora più particolari, ad esempio quando a deviare una conclusione è un compagno di squadra. Se il tiro è indirizzato verso lo specchio e la conclusione è fortuita, il gol va assegnato al giocatore che ha tirato. Se il tiro, però, fosse indirizzato fuori dallo specchio, in quel caso è gol del giocatore che ha effettuato l’ultimo tocco.

Se, invece, il tiro è indirizzato verso lo specchio, ma la deviazione del compagno è volontaria ed influisce nettamente sulla realizzazione del gol (ad esempio modificando la traiettoria), in quel caso la rete è del giocatore che ha effettuato l’ultimo tocco. L’ultima regola, valevole sia per gol che autogol: quando la traiettoria del tiro è dubbia e non si può capire se destinata dentro o fuori la porta, il gol sarà assegnato al giocatore che ha calciato e non al giocatore che ha toccato in maniera fortuita il pallone.