
Futuro Ibrahimovic – Un ritorno in nazionale che mancava da 5 anni, dalla gara contro il Belgio ad Euro 2016. Zlatan Ibrahimovic torna per aiutare la Svezia a qualificarsi ai prossimi Mondiali e provare a trovare un posto per i prossimi Europei.
Nella conferenza stampa al ritorno in nazionale non sono mancate le emozioni: a cominciare da quella personale dopo una domanda sul figlio Vincent (13 anni, vuole diventare calciatore come il papà).
Zlatan non è riuscito a trattenere le lacrime: tutta la sua famiglia è infatti rimasta in Svezia, ma non potrà abbracciarla dal momento che il giocatore si trova nella bolla di isolamento per chi arriva dall’estero.
Spazio anche al suo stato di forma e alla voglia di andare a vanti a giocare ed essere protagonista con il Milan dove ha detto: “Abbiamo creato un bel rapporto con i miei compagni. Un giorno senza loro è come un giorno senza i miei figli”.
Futuro Ibrahimovic, l’attaccante: “Voglio restare al Milan”
Il ritorno in nazionale

“Non sono tornato qui qui perché sono Zlatan o Ibrahimovic. Tutto quello che ho fatto prima non ha importanza, sono qui per dare il mio contributo. Voglio stare bene fisicamente. In questo momento mi sento bene. Io sono forte. Sono qui solo per aiutare e fare del mio meglio. Se me lo chiedi, sono il migliore al mondo…“
Il rinnovo con il Milan

“Rinnovo? Sono ottimista. Una giornata senza i giocatori del Milan è come una giornata senza i miei figli. Questa è la relazione che abbiamo creato. È come se fossimo seduti in una stanza e tutti stessero aspettando che Zlatan venga a dire cosa fare, io voglio farne parte.
Mi piace il progetto che sta facendo il Milan in questo momento. Non è la stessa squadra di dieci anni fa, quando compravano giocatori di livello mondiale”.
Le sue condizioni fisiche

“Sono sempre lo stesso giocatore, ma gioco in modo diverso. Adesso non faccio le cose che facevo 5, 10, 15 o 20 anni fa. Faccio quello che penso sia meglio per la squadra. Non è ancora il momento di pensare al ritiro: giocherò finché posso. Questo pensiero l’ho avuto da dopo l’infortunio. Voglio continuare a fare ciò che amo, il calcio è la mia passione.
Io sono molto onesto con me stesso. Molti arrivano a una certa età e pensano di poter continuare a giocare allo stesso modo. Io faccio il contrario, mi adeguo.
La testa a volte è più veloce di quanto le gambe possano sopportare. Ma in questo momento si tratta solo di sentirsi bene e giocare, ogni volta che scendo in campo sono come un bambino che tocca il pallone per la prima volta”.