
Il direttore generale della Fiorentina, Daniele Pradè, si è raccontato durante una lunga intervista concessa ai microfoni di Sky Sport.
Una vera e propria confessione nella quale ha raccontato le sue ultime, complicate settimane alle prese con problemi di salute che hanno riguardato sia lui che la sua famiglia.
Il DG viola ha comunque tranquillizzato tutti sulle sue attuali condizioni, migliorate notevolmente, che gli permettono di riprendere serenamente il proprio lavoro.
Lavoro che coinvolge anche il mercato, con il club del presidente Commisso intenzionato a rinforzare ulteriormente la propria squadra nella prossima sessione di trasferimenti.
Questi i temi principali trattati dal direttore generale della Fiorentina, Daniele Pradè.
SALUTE – “Il mio primo pensiero va a tutte le famiglie che hanno perso in modo tragico i loro familiari, non hanno potuto dare una carezza, bacio, non hanno potuto fare il funerale. Niente. Io mi sento quasi un messaggero, e il mio messaggio è uno: positività. Nella nostra famiglia, si sono ammalati in 9: mia moglie, mia figlia, i miei cognati e i nipoti. E soprattutto i miei suoceri, per cui ho avuto molta paura. Sono stati ricoverati trenta giorni, e per fortuna sono stati allo Spallanzani, uno dei migliori centri al mondo”.
RIPRESA SERIE A – “Alla Fiorentina abbiamo avuto tanti casi: ci siamo chiusi appena è successo tutto, con tutte le precauzioni. Come la Sampdoria. Solo che non c’erano tamponi, non c’era il test sierologico. Ma quando hai precauzioni e accorgimenti, sai che puoi ripartire. E io lo dico, sarò testimone di questo: il calcio sarà un veicolo giusto per la nostra nuova vita, perché dovremo convivere con questa situazione. È importante riprendere a giocare: si riparte dalle cose popolari e il calcio lo è. E al di là del fatto che ci lavorino in tanti, è parte della nostra vita, della nostra socialità. Deve ripartire“.
CALCIOMERCATO – “La Fiorentina è forte e sana economicamente, come tutte le società del mondo dovremo stare molto attenti ai bilanci e a quel che si farà, ma non abbiamo necessità di svendere. I giocatori importanti non si svalutano, così come le case durante la crisi immobiliare. Perderà valore il giocatore medio, e per noi è un bene: non sarà più un mercato gonfiato come negli ultimi due anni. Chiesa? Ha un rapporto buonissimo con noi, così come Vlahovic, Milenkovic, Castrovilli. La Fiorentina deve essere un punto di arrivo, non di partenza: qui non si resta contro voglia. Ma tutti stanno capendo che c’è stato un cambiamento di direzione, che si vuole diventare competitivi“.