Leonardo Pavoletti al fantacalcio è come un amore folle al quale non puoi resistere. E proprio come l’amore è soggetto ad alti e bassi, ma alla fine si finisce sempre per tornare lì, dove tutto è iniziato. Ci è mancato tanto in queste settimane dove il gol non arrivava e gli infortuni non gli davano tregua, ma contro il Parma è tornato.
Forte e decisivo come un leone. Il nostro Pavoletti è tornato Pavoloso anche al fantacalcio. Per la gioia di chi, a questo amore folle, ci ha sempre creduto e per la tristezza di quelli che l’amore vero non lo hanno mai vissuto e forse non sanno nemmeno cosa sia. Una doppietta che regola il Parma e tiene il Cagliari a galla nella lotta alla salvezza, una prestazione da attaccante vero come lui ha dimostrato di essere.
La parentesi più nera? Napoli. Al fantacalcio, quella stagione, fu un fiasco: tra infortuni e quell’amore mai sboccato (in campo) con Sarri e che lui stesso ha raccontato nel post gara contro il Parma. Alla fine se si guarda indietro Pavoletti vede solo tanti gol e una nomea di gigante dell’area di rigore che ha fatto innamorare tutti i fantallenatori di lui. E forse da sabato scorso la Serie A ha di nuovo Pavoloso.
Fantacalcio, Pavoletti: umile e Pavoloso
La prima cosa che stupisce di lui è l’umiltà, con quella si macinano gol e si scalano posizioni all’interno dei cuori dei tifosi. Perché l’arroganza e la spavalderia creano curiosità nei cuori dei fantallenatori, ma è il silenzio, i gol e l’umiltà che creano gli idoli più duraturi come Pavoletti che quando parla di Sarri e della grande occasione Napoli non lo fa con vena polemica:
“Sarri ‘avaro’ con me? Mi sono trovato bene con lui, toscani entrambi, si rideva e si scherzava insieme. Sicuramente avrei potuto avere qualche opportunità in più. Ma in quel Napoli con un Mertens che ‘volava’ forse anche io avrei fatto giocare lui.
A quei tempi il Napoli giocava una partita a settimana e sappiamo che a Sarri non piace tanto far girare la rosa. Ho fatto 6 mesi belli, ho imparato tanto ma avrei voluto fare qualche gol anche lì”.
Sincero, vero e umile. Un attaccante con tanta rabbia addosso perché non segnava dal 20 gennaio, probabilmente, avrebbe parlato più con il cuore che con la testa. Lui è speciale e ha parlato con entrambi. In Serie A può fare di più dei 44 gol e 8 assist in 113 presenze, lui lo sa ma gli infortuni e un po’ di sfortuna lo hanno limitato. E ora che sta bene ed è tornato a segnare ha solo un limite “La salvezza con il Cagliari”. Per il resto zero limiti come quel mare che ama tanto e come quei fantallenatori che, pure di averlo con loro al fantacalcio, non badano a limiti di spesa.