
La decisione della Covisoc di respingere la domanda d’iscrizione del Palermo al prossimo campionato di Serie B spinge i rosanero verso il baratro del fallimento e della Serie D. Una situazione che fa riflettere e che fa calare un’ombra nera sopra il nostro calcio troppo spesso affetto dal male dei conti irregolari, penalizzazioni e fallimenti. Il Palermo oggi, ma ieri tanti altri fallimenti importanti che hanno scosso il calcio italiano. Per i tifosi rosanero ora è il momento di stare vicino alla squadra, alla maglia, e spingere con il proprio calore e affetto il Palermo per tornare il prima possibile dove gli spetta. Ed è proprio questo il punto centrale: tornare in Serie A come tanti club, prima del Palermo, sono riusciti a fare. Ecco i 5 fallimenti calcio italiano più memorabili.

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Fiorentina

A Firenze le prime avvisaglie di pericolo rfallimento si avvertirono nell’estate 2001 quando la Procura iniziò a indagare sui conti della società viola e affermò che nemmeno la cessione, poi bloccata, di Toldo e Rui Costa al Parma per 140 miliardi avrebbe salvato i conti. Per poter iscrivere la squadra al campionato 2001/2002 l’allora presidente Cecchi Gori si indebitò ulteriormente e la stagione successiva l’iscrizione al campionato di Serie B venne rigettata. Venne fondata così una nuova società, la Florentia Viola, che venne rilevata dai fratelli Della Valle e ripartì dalla C2 prima di tornare in Serie A, poi le notti di Champions League e quelle di Coppa UEFA.
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[nextpage title=”La storia della Torino”]
Torino

26 giugno 2005. Nonostante la sconfitta con il Perugia nella gara di ritorno della finale playoff, il Torino può festeggiare la promozione in Serie A. Solo 40 giorni dopo, complice i debiti contratti dall’allora presidente Franco Ciminelli, il Toro non venne ammesso al campionato successivo e dichiarò il fallimento. La fortuna dei granata fu il Lodo Petrucci, una legge che permetteva alle squadre di Serie A e Serie B fallite di ripartire con una nuova proprietà disputando il campionato di categoria immediatamente inferiore. Urbano Cairo rilevò il Torino portandolo, non senza qualche difficoltà, alla rinascita.
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[nextpage title=”La storia della Parma”]
Parma

La decisione della UEFA di negare al Parma la licenza per partecipare all’edizione 2014/2015 dell’Europa League a causa di irregolarità nei pagamenti IRPEF scatenò un effetto domino che nel giro di qualche mese spinse la società ducale al fallimento. Ghirardi prima e Manenti poi furono ritenuti i principali responsabili del fallimento. Senza più il Lodo Petrucci il Parma fu costretto a ripartire dalla Serie D con il nome di S.S.D. Parma Calcio 1913. In soli quattro anni, grazie alla forza e alle capacità societarie il Parma è riuscito a tornare in Serie A. Un record nella storia del calcio italiano.
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[nextpage title=”La storia della Napoli”]
Napoli

Nel 2004 sulla scia delle gestioni Corbelli e Naldi, infatti, quell’anno il Tribunale di Napoli ordinò il fallimento della società a causa di un debito che sfiorava i 79 milioni di euro. Il Lodo Petrucci permise alla nuova società di Aurelio De Laurentiis, la Napoli Soccer, di ripartire dalla Serie C ma al primo giorno di allenamenti, come confermato dal Pampa Sosa con un aneddoto diventato leggendario, c’erano solo quattro giocatori e un pallone sgonfio. Il resto è storia con il Napoli che ritorna in poco tempo in Serie A, vince e si afferma anche in Europa.
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[nextpage title=”La storia della Palermo”]
Palermo
Una storia triste e il cui capitolo è appena iniziato. Sembrano lontani i tempi in cui il Palermo al Fantacalcio regalava gioie così come al calcio italiano. L’anno prossimo i rosanero ripartiranno dalla Serie D con la speranza che il prossimo acquirente sia una persona onesta e che non getti fumo negli occhi dei tifosi che negli ultimi anni hanno vissuto gestioni scellerate e problemi societari importanti che hanno rovinato un club storico.
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