Eto’o: “All’Inter grazie a Materazzi. Deluso da Guardiola, su Mou e Moratti…”

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La Gazzetta dello Sport ha intervistato uno dei protagonisti nerazzurri del TripleteSamuel Eto’o. Tanti i temi trattati dal camerunense: “Alzo la coppa verso il cielo e non ci sono solo le mie mani a tenerla: è un flash, ci vedo anche le mani di milioni di tifosi dell’inter, che la tirano su assieme a me”.

Moratti – “Mi chiamò parlando un francese perfetto e mi disse: ‘Eto’o, si fidi: lei all’inter si troverà benissimo, diventerà come casa sua’. Aveva ragione. Mourinho mi mandò la foto di una maglia nerazzurra con il numero 9 scrivendomi: ‘E’ tua: ti aspetta’

Gaurdiola – “Deluso, ma ma ormai mi ero lasciato tutto alle spalle e stavo già parlando con altri club, sapevo che me ne sarei andato. Quel messaggio di Materazzi fermò le altre trattative, sentivo che era l’inter la strada giusta».

Milito – “Grazie a Dio la gelosia non è un sentimento che mi appartiene. Diego era in un gran momento, non sbagliava mai sotto porta ma alla fine facevamo la stessa cosa: io giocavo per la squadra, lui segnava per la squadra”.

Barcellona in semifinale – “Fu esattamente quello che mi dissi: stavamo per scrivere una storia troppo bella, salire l’ultimo gradino prima della finale al Camp Nou era questo, per me: un segno”.

Discorso prima della finale di Madrid – “Non fu lungo, mi limitai a dire: ‘Una finale non si gioca, si vince. O moriamo in campo e portiamo la coppa a Milano, o moriamo perché a Milano non ci torniamo. Quindi vediamo di tornarci, e di portare con noi la coppa’”.

Dichiarazione – “Esatto, se sei interista una volta, morirai interista. Non c’è un motivo, è così e basta”.