
“Sapete cosa diceva Gasperini? Qualunque cosa tu faccia bene, la gente troverà sempre qualcosa per criticarti”. Lo ha raccontato Andrea Petagna a La Gazzetta dello Sport commentando la sua stagione da 14 reti in Serie A. Incredibile! Con tanto di record superato: il precedente primato era di 12 gol e risaliva al 1959/60, firmato Egidio Morbello. Certe etichette ti si appiccicano addosso, vuoi o non vuoi… ma sta a te smentirle. Ad Andrea Petagna, mestiere attaccante, ne hanno data una particolarmente scomoda: fa il lavoro sporco e segna pochissimo. “Eppure Gasp mi metteva sempre in campo e sa quanti assist ho fatto in due anni? Venti. L’etichetta ‘Non fa mai gol’ mi ha dato fastidio, ma il modo di giocare era evidente: più per gli altri che per me stesso e lontano dalla porta”. Tutto probabilmente vero, sino a questa stagione.
Poi però è arrivata la Spal, un’esperienza che sta riscrivendo la storia dell’attaccante ora in forza alla squadra di Ferrara. Non è più il ragazzo che lavora per la squadra, ma non vede mai la porta. Per la prima volta in carriera, il centravanti cresciuto nella Primavera del Milan è arrivato in doppia cifra. Quest’anno14 gol in 31 partite. Numeri da bomber di razza. Ovvero il 41,2% dei gol segnati dalla sua squadra. E i risultati si vedono, soprattutto per chi ci ha creduto al fantacalcio. Magari alla prossima asta Petagna non sarà più l’attaccante da prendere a basso prezzo… perché tanto non segna mai. Via l’etichetta di Petagna.