Una stagione da protagonista. Dopo l’iniziale, e fisiologico, periodo di adattamento il centrocampista tedesco della Juventus, Emre Can, ha trovato continuità di rendimento e la fiducia di compagni e allenatore. La gara con l’Atletico Madrid è stata la sua consacrazione e nell’intervista a SportBild ha parlato di questo ma non solo: Emre Can difende Cristiano Ronaldo dalle accuse della UEFA che ha messo sotto accusa la sua esultanza nel post gara di Juventus-Atletico Madrid.
Secondo il centrocampista della Juventus il portoghese aveva tutto il diritto di esultare in quella maniera dopo essere stato provocato all’andata da Simeone. Emre Can difende Cristiano Ronaldo, ma anche se stesso e le sue prestazioni che, secondo lui, gli avrebbero dovuto far aprire le porte della nazionale. Ecco le sue parole.
Emre Can difende Cristiano Ronaldo: “Tutto il diritto di esultare così”. E su Low…
SULLA NON CONVOCAZIONE IN NAZIONALE – “Non commento, lascio giudicare ad altri. Ma mi rendo conto di una cosa, che le mie prestazioni all’estero sono giudicate diversamente rispetto alla Germania. Niente Mondiale? Me lo aspettavo perché, nonostante avessi giocato la finale di Champiuons League, venivo da due mesi di infortunio: mi ha deluso un po’ che nessuno dello staff medico mi abbia chiamato per chiedermi come stessi. Il mio obiettivo è quello di essere un giocatore fisso della nazionale”.
SULLA GARA CON L’ATLETICO – “Siamo passati di continuo dalla difesa a 3 alla difesa a 4. Penso sia stata una mossa geniale di Allegri, da giocatore di scacchi. Il suo piano è riuscito e per la prima volta nella storia della Juventus abbiamo ribaltato una sconfitta per 2-0 in Champions. Al termine della partita nello spogliatoio si respirava emozione, un’emozione che raramente avevo provato. Volevamo mandare un segnale al mondo, volevamo far sapere a tutti che ci siamo ancora. Vogliamo vincere la Champions“.
EMRE CAN DIFENDE RONALDO – “Non intendo valutare il suo gesto, ma dopo il gesto di Simeone all’andata va detto che uno come Ronaldo, vista la prestazione, è autorizzato a rispondere come vuole. Tutti sapevano a chi fosse indirizzata quell’esultanza“.
