
Dichiarazioni Cannavaro: le parole di Chiellini hanno sollevato un polverone. I diretti interessati Balotelli e Felipe Melo hanno sparato a zero sul capitano della Juventus e anche Fabio Cannavaro ha voluto dire la sua in merito.
In una diretta Instagram con Pierluigi Pardo, l’ex difensore ha spiegato così le frasi di Chiellini: “Ognuno dice quello che sente, ma poi c’è sempre qualcuno che deve vendere. E’ normale che con gli autori del libro si cerchi la frase ad effetto che viene strumentalizzata di più. Bisogna stare nelle situazioni, nessuno può dire chi ha torto o ragione, se Giorgio sentiva di dire quelle cose nessuno può dire niente”.
Riguardo il Mondiale 2006, Cannavaro ha tenuto a precisare che la vittoria non è dovuta a Calciopoli: “Mi arrabbio quando dicono che abbiamo vinto il Mondiale per Calciopoli. In Germania smettemmo di parlare di quelle cose da subito, abbiamo vinto perché eravamo fortissimi, con un allenatore incredibile. C’è mancato solo Vieri che purtroppo s’infortunò. Forse più forte di noi c’era solo la Francia”.
Dalla fermezza nel riprendere un momento felice e, allo stesso momento, buio per il calcio italiano, le dichiarazioni di Cannavaro passano alla leggerezza di un episodio avvenuto con Ibrahimovic. Quando furono compagni di squadra alla Juventus, portò lo svedese a Napoli: “L’ho portato nei vicoli, a Posillipo, a vedere il golfo e lo stadio: si è divertito e innamorato della città. Io e lui cazzeggiavamo sempre, lo prendevo in giro dalla mattina alla sera. Zlatan fa ridere, è molto divertente, si vede che da giovane ha sofferto, è diventato un leader, un giocatore straordinario”.

Dichiarazioni Cannavaro: “In Cina, si sta tornando alla normalità”
Terminata la carriera da calciatore, Fabio Cannavaro ha intrapreso quello da allenatore ottenendo grandi risultati in Cina con il Guangzhou Evergrande.
Nell’epicentro della pandemia, si sta tornando alla vita di tutti i giorni: “Qui in Cina siamo quasi alla normalità, il campionato dovrebbe riprendere a fine giugno, praticamente stiamo facendo una vita normale. Hanno chiuso tutto, c’erano applicazioni che ti seguivano ovunque e la macchina organizzativa è stata perfetta”.
Cannavaro ha ammesso che ha preso spunto da tutti gli allenatori che ha avuto: “Come allenatore mi rivedo in tutti quelli che ho avuto da Capello a Lippi, da Sacchi ad Ancelotti, da Malesani a Scala, ho preso un po’ da ognuno ma spero di avere il mio sistema. Perché non torno? Il Guangzhou è una delle prime venti società al mondo, il calcio non è paragonabile a quello europeo ma sta crescendo molto”.
Infine, riguardo i giocatori più forti che ha incontrato, ne ha citati 3 che lo ha mandato in crisi da calciatore: “Ronaldo, Messi e Cristiano Ronaldo, ma faccio fatica fare queste classifiche perché in 20 anni li ho beccati tutti, ogni partita era un disastro”.