
Dichiarazioni Ancelotti: in una lunga diretta Instagram, Carlo Pellegatti ha parlato con Carlo Ancelotti che è stato un simbolo del Milan sia da calciatore che da allenatore. L’attuale tecnico dell’Everton è stato un fiume in piena riprendendo successi, delusioni e personaggi che hanno segnato la sua carriera.
Tra le persone fondamentali, ha speso parole importanti per Nils Liedholm, colui che lo ha lanciato nel calcio che conta nella Roma, quando aveva solo 20 anni: “Trovarlo a vent’anni era la cosa migliore per un giovane, era molto attento alla crescita tecnica e psicologica. Il fatto che sono arrivato in Serie A con lui è stato un grande vantaggio per me“.
Da calciatore, il suo passaggio dalla Roma al Milan non fu traumatico: “A Roma l’aspetto fisico era predominante, al Milan più quello tattico. Il fatto di giocare in una squadra organizzata come quella di Sacchi mi ha aiutato“.
Capitolo Allenatore. Sulla panchina del club rossonero ha lasciato il segno alzando per 2 volte la Champions nel 2003 e nel 2007, una Coppa Italia e conquistato lo Scudetto nel 2004. Oltre ai successi, ha ripreso un ricordo tremendo per il popolo rossonero, la disfatta di Istanbul contro il Liverpool: “Quella partita l’ho rivista dopo dieci anni, giocammo molto bene anche i tempi supplementari. Carragher mi disse che non ce la facevano più e volevano arrivare ai rigori“.
Le dichiarazioni di Ancelotti si sono spostate su Ralf Rangnick che potrebbe varcare i cancelli di Milanello nelle vesti di allenatore: “Ci siamo incontrati quando ero in Germania. Non lo conosco, da quello che leggo era innamorato del Milan di Sacchi, ma la metodologia non la conosco. Al Milan devono spaventare gli allenatori scarsi, non quelli stranieri“.
