
Crisi Juventus – Parlare di crisi per la squadra che negli ultimi anni ha dato più lustro, per continuità, al nostro calcio sembra quasi blasfemia. Però è evidente, senza voler vedere troppo il bicchiere mezzo vuoto, che qualcosa che non va ci sia. La squadra è stata costruita per vincere e per ora, dati alla mano, niente è precluso e tutto porta a pensare che quest’anno i bianconeri almeno un trofeo lo alzeranno: in Coppa Italia c’è una semifinale da giocare, in Champions League il girone è stato superato agilmente e in Serie A la classifica vede i bianconeri davanti a (quasi) tutti. Quest’anno c’è da fare i conti con l’Inter di Conte e la Lazio di Inzaghi. Una è una squadra appena nata ma con lo spirito combattivo del suo allenatore, l’altra si conosce da tempo e quest’anno è esplosa trovando compattezza e fiducia (almeno in Serie A).

Eppure le cose per la Juventus non vanno bene, o almeno non vanno bene a tratti. Sarri dopo 7 mesi non ha dato identità e gioco ad una squadra che, forse, aveva solo bisogno di incantare, perché stupire già lo faceva. In fondo l’allenatore ex Napoli e Chelsea era stato preso per questo: incantare con un calcio propositivo e vincere. In poche parole: mantenere la mentalità contiana e allegriana della vittoria, ma aggiungerci un pizzo di colore e bel calcio. Non apriremo discussioni su cosa significhi “giocare bene”: lasciamo ai Filosofi del calcio questo arduo compito. Però è innegabile che il bel calcio, alla Juventus, quest’anno lo si veda solo a tratti. Il vero problema è la difesa: abituati a difendere a uomo, Bonucci e compagni, sembrano essersi persi con i nuovi dettami tattici di Sarri. Non è scattata la scintilla e i 23 gol in 23 partite sono un allarme. La crisi della Juventus (sempre mini, perché non si può parlare di Juventus allo sbando) passa però anche dalla poca chiarezza tattica: 4-3-3, 4-3-1-2 o 4-3-Dybala-Higuain-Ronaldo? Qual è il vero volto di questa squadra?
Crisi Juventus: mini dramma anche per i fantallenatori?

Un problema che, inevitabilmente, si ripercuote sul fantacalcio. La difesa non regge e crolla facilmente se pungolata e quando cala l’attenzione di Bonucci (unica vera certezza per i fantallenatori) crolla un po’ il castello difensivo. Cuadrado sulla fascia è adattato e Danilo e De Sciglio sono troppo fragili fisicamente per poter garantire affidabilità a Sarri su quella fascia. Alex Sandro stesso è più difensore che attaccante e i risultati lo dimostrano: quando attacca fa male agli avversari, quando difende ai compagni. Troppa anarchia. A centrocampo pochi bonus: cercare certezze nel reparto bianconero, per i fantallenatori, è come cercare aghi in pagliai. Se ci perdi tempo uno lo trovi (Pjanic) ma alla fine ci resti anche un po’ male perché è arrugginito. In attacco c’è Cristiano Ronaldo che fa la parte del leone e chi ce l’ha lo ama, ma Higuain? Dimenticatevi il bomber di due stagioni fa. Sì c’è Dybala ma inventa, più che finalizzare, e alla fine finisce per fare la comparsa. Un piccolo dramma fantacalcistico per chi si spettava valanghe di bonus grazie a Sarri.
Niente allarmismi: è solo “mini” crisi

Parlare di crisi Juventus sembra assurdo e forse non è nemmeno giusto, ma è innegabile che ci siano alcune cose che non funzionino rispetto ad altri anni. Dimenticate la Juventus del 2015 che al fantacalcio regalava una quantità di gioie pazzesca a partire da quel centrocampo con Vidal, Pirlo, Pogba e Marchisio. Stelle, bonus man veri. La Juventus che ha perso con il Verona è tutt’altra squadra. Una squadra che si sente sicura come i vecchi saggi che credono di non aver nulla da imparare dai giovani (e infatti parte Emre Can) ma si riscopre fragile davanti alla propria sicurezza. Il 2-1 di Verona sarà stato un caso, un passo falso, ma in questa stagione sono già tre gli stop: uno in più della Lazio e due in più dell’Inter, dirette rivali. Forse il bel calcio non è per questa squadra che dà il meglio di sè quando le si chiede di essere sporca, attendista e cinica quando si tratta di affondare. Niente allarmismi però, c’è una mini-crisi. Non vogliamo essere blasfermi, questa rosa vincerà e ancora una volta ci lascerà perplessi e ci chiederemo: chi li fermerà?