
Coronavirus Serie A – Il campionato italiano di calcio si ferma fino al 3 aprile, ma attenzione ai nuovi possibili provvedimenti dopo i primi casi di positività al Coronavirus.
Di fatto, continuano a venire a galla diverse positività al COVID-19 nella nostra Serie A; dopo i casi Rugani, Samp e Fiorentina, nelle ultime ore sono stati ufficializzate anche le positività di Matuidi (Juventus) e Zaccagni (Verona). Panico generale anche in tutti gli altri campionati d’Europa e del mondo. Stop anche all’NBA e Formula 1.
La Serie A, dal canto suo, ha comunicato la sua intenzione a continuare il campionato non appena le condizioni sanitarie lo permetteranno, ma sono attesi aggiornamenti ora dopo ora per capire e valutare bene l’evolversi della situazione.
In questo spazio vi aggiorneremo continuamente su tutti i movimenti possibili di questa lunga giornata che sta vivendo la Serie A a causa del diffondersi del Coronavirus.
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Coronavirus Serie A: News e Ufficialità LIVE
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18:30 “Non ho mai passato nulla di simile in vita mia, i giorni senza calcio sono molto lunghi”. Parola di Fabio Capello, al quotidiano spagnolo AS. “Sono a Lugano, anche qui le persone non escono di casa. Fortunatamente nessuno ha contratto il virus nella mia famiglia. Gli Europei rinviati? Buona idea. Ora non è il momento di giocare a calcio. Io ho iniziato a giocare nel dopoguerra, ma mai avevo vissuto una cosa simile. Puoi solo sperare che i tuoi giocatori siano professionisti, che si prendano cura di se stessi, che non ingrassino. Se continuano a mangiare come quando si allenano, si rischia di gettare tutto al vento”.
18:00 Il Cagliari Calcio comunica che, nel rispetto delle disposizioni delle autorità locali, la prima squadra proseguirà l’attività atletica attraverso delle sessioni a distanza: i calciatori, fino alla data del 31 marzo 2020, continueranno a svolgere delle tabelle di lavoro giornaliere, personalizzate a seconda delle specifiche esigenze.
17:00 Intervistato da Mundo Deportivo, l’esterno offensivo della Roma, Carles Perez ha raccontato la sua routine quotidiana durante l’auto-isolamento imposto dall’emergenza Coronavirus: “È un periodo difficile perché sono lontano da casa e non ho la mia famiglia al mio fianco, ma ho la grande fortuna di avere un giardino e una piscina, che sono molto buoni per l’allenamento e altre cose che mi distraggono. Ne approfitto per fare molta palestra. Faccio i tipici esercizi da calciatore, tutto per rimanere in forma perché alla fine siamo fermi da due settimane.
Devo mantenere il fisico per quando torneremo per essere al meglio. Ora sono rinchiuso in casa da più di una settimana, 24 ore al giorno senza vedere quasi nessuno. Se fossi con i miei genitori e mio fratello, sarebbe più piacevole. Nemmeno gli amici possono venire… Ma la prendo bene, restando positivo. La Roma ci chiede di avere pazienza e, soprattutto, di non uscire”.

16:45 Il fratello del Pipita, Nicola Higuain, ha chiesto attraverso un messaggio apparso sul suo profilo social silenzio e rispetto: “Nostra madre lotta contro il cancro da quattro anni e continua a farlo ora, senza smettere la sua battaglia. Chiediamo un poco di rispetto e considerazione. E silenzio”.
— nicola higuain (@NicolaHiguain) March 21, 2020
16:00 – E’ arrivato l’appello via Instagram di Cristiano Ronaldo contro il Coronavirus. Il campione portoghese ha mandato un messaggio a tutti i propri followers: “Giocate in casa, giocate per il mondo. Se mai avete sognato di giocare per milioni di persone nel mondo, ora è arrivata la vostra occasione”.
14:45 Il centrocampista della Roma Jordan Veretout ha commentato a L’Equipe il momento che ha colpito il mondo intero: “Quando mia figlia mi ha chiesto se poteva uscire in giardino o se ci fosse la bestia, le ho risposto che c’è una piccola bestia nell’aria, ma poteva uscire a giocare in casa. Roma, ora, è una città morta. Di solito è una città sempre affollata, occupata. Le grandi piazze, il Vaticano, solitamente sono sempre piene. Nel mio quartiere c’è sempre rumore di fondo. Lì, quando esco in giardino con le mie figlie, c’è una sensazione di vuoto, di niente, è un po’ spaventoso. Ma viviamo così ora. La situazione è molto grave. Senza la mobilitazione di tutti non ne usciremo.

Abbiamo continuato ad allenarci fino alla vigilia del match con il Siviglia. Al centro di allenamento l’attenzione era molto alta, c’era un ambiente particolare. Tutti i dipendenti avevano guanti e mascherine. Niente più pasti di gruppo ma individuali, non ci potevamo salutare. Abbiamo un programma di allenamento basato su corse e altre cose ma che non sostituisce una sessione collettiva e il piacere del gioco. E il calcio riguarda le emozioni da condividere con il pubblico. Mi manca”.
14:30 “Le persone in generale devono prendere sul serio questa situazione e contribuire a ridurre il numero di nuove infezioni. Stare a casa sta aiutando molto a prevenire la diffusione del virus, il che aiuta moltissimo i medici che lavorano giorno e notte per tenere sotto controllo questa situazione. Colgo l’occasione per ringraziare ognuno di loro”, parola di Valentino Lazaro, oggi in prestito al Newcastle.
L’austriaco, in un’intervista a FcInterNews.it, approva la decisione di fermare il calcio: “Sì, assolutamente. Fermare il calcio e anche ogni evento con grandi folle è necessario in questo momento. La salute umana vale più di ogni altra cosa. È questo quello che conta di più. Sono in contatto con Conte e con tutti i ragazzi. Guardo ogni partita e ne parlo con loro. Specialmente con Romelu sento un grande legame. È come un fratello maggiore.

L’Inter è amazing: un club fantastico e speciale. Indossare la maglia nerazzurra è un motivo d’orgoglio. Ma non sarebbe giusto parlarne adesso. Sono focalizzato sul Newcastle e darò tutto qui. Poi la prossima estate vedremo quello che accadrà”.
14:15 L’ex presidente dell’Inter Massimo Moratti dona un milione di euro per la lotta al coronavirus: “Sentiamo il dovere di sostenere gli ospedali”.

14:00 “Come passo l’autoisolamento per il coronavirus? Sto con la mia famiglia e non usciamo di casa”. Parola di Suso, in una lunga intervista ad As: “Ho un piccolo giardino e ci sto con il bambino molte volte. E dobbiamo allenarci ovviamente, anche se correre sul tapis rouland è un po’ monotono. Però quando accadono queste cose, il calcio passa in secondo piano. Nessuno immaginava potesse avere questo impatto. Però in Spagna c’è una Sanità molto buona. A Milano non hanno posto nemmeno per i malati, questo è fondamentale. La famiglia di Musacchio, per esempio, è partita per la Spagna una settimana prima e ora Mateo è solo in Italia.
Spero di giocare la Champions, sarebbe importante. E vincere qualcosa, chiaro. Potrei anche stare qui, speriamo che ciò accada. Per quanto riguarda le big, con lavoro, passione e intensità si accorciano le distanze. Monchi ha fatto molto bene il mercato quest’anno a Siviglia”.
13:30 Il presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino predica cautela sulla ripresa degli allenamenti per i club di Serie A: “Riprendere gli allenamenti? Restiamo cauti”, riporta La Stampa.
12:00 Il centrocampista norvegese Morten Thorsby rassicura tutti alla web tv olandese FC Afkioken: “Quando sei giovane e sano, il virus non è così pericoloso e lo vivi come una normale influenza. Circa dieci miei compagni siano risultati positivi al Covid-19. La scorsa settimana è iniziata con un giocatore positivo nella nostra squadra, Gabbiadini. Non si sentiva bene, era già stato esentato dall’allenamento.
Si è sottoposto al test lunedì sera e martedì si è scoperto che era positivo, purtroppo. Chiunque in squadra sapeva di essere in pericolo ma io non sentivo niente. Mercoledì pomeriggio mi sono sentito un po’ peggio e alla fine sono risultato positivo anch’io, insieme ad altri tre o quattro compagni giovedì”.
11:30 Come riporta La Gazzetta dello Sport’, molti club argentini e brasiliani hanno già messo a disposizione sia i propri centri sportivi che gli stadi per fronteggiare l’emergenza Covid-19. Sono almeno 14 le società che si sono rese disponibili a cedere le proprie strutture alle autorità: dal Santos al Corinthians e al San Paolo in Brasile, fino a Boca Juniors, San Lorenzo e Newell’s in Argentina.
11:00 Roberto Testi, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl Torino parla di Higuain: “Non conosco i calciatori, non seguo il calcio, però ho seguito il caso-Rugani interfacciandomi con il responsabile sanitario della Juventus, Luca Stefanini. I calciatori sono sottoposti a sorveglianza sanitaria di un medico competente, Stefanini in questo caso, che può decidere di sottoporre a tampone chi sia stato in contatto con persone positive, come Rugani. È una sua scelta e io la trovo abbastanza ragionevole. E i tamponi sono stati fatti in una struttura privata». Che Higuain possa contagiare qualcuno in Argentina, è completamente da escludere? Non ci sono rischi, questo è sicuro. Io penso sia più probabile che Higuain prenda il virus in aeroporto.
In realtà non sappiamo che situazione ci sarà quando loro torneranno. E sinceramente, nel quadro delle problematiche italiane, non è certo uno dei temi più importanti. Io però credo che ragionevolmente il Sisp (Servizio igiene e sanità pubblica), in accordo con il medico di riferimento e la persona interessata, possa stabilire che dopo alcuni giorni di isolamento si faccia un nuovo tampone. E, in caso di esito negativo, il giocatore possa tornare ad allenarsi. Ma attenzione, magari a quel tempo le norme saranno cambiate ulteriormente”.
9:45 Ciro Immobile a Il Corriere dello Sport: “Stavamo facendo qualcosa di incredibile con la Lazio e anche dal punto di vista personale mi ero preso parecchie soddisfazioni. Cosa devo dire? Non so. Spero di riuscire a tornare presto in campo e di continuare il nostro cammino. Ho passato una vita a giocare, mi mancano il campo e le partite come l’aria: scappo sul terrazzo a palleggiare.

Il mio primo pensiero dopo la sveglia e la colazione sono diventati i compiti di Giorgia e Michela. Devo aiutarle a studiare. Poi mi alleno, scegliendo se farlo al mattino o al pomeriggio. A volte anche due sedute al giorno. Sto con la famiglia, guardo un film, gioco alla Play Station. Per noi calciatori è bello passare un po’ di tempo con la famiglia. La squadra? Ci sentiamo tutti i giorni, non è cambiato niente. Siamo vicini tra noi e soprattutto vicini a qualche compagno di squadra che è rimasto solo e non hanno le famiglie a Roma”.
9:30 Espanyol, positivo il calciatore cinese Wu Lei. Il calciatore è già stato messo in isolamento nella propria abitazione di Barcellona. “Siamo in continuo contatto con Wu Lei e il suo club – è scritto nella nota della federcalcio cinese – e siamo pronti a fornirgli tutta l’assistenza di cui ha bisogno”. (ANSA).
9:15 Gabbiadini ne parla a la Gazzetta dello Sport: “Ho sentito un po’ di febbre la sera di martedì 10, ma non ho pensato al virus. Quella notte ho dormito male, mi sono svegliato spesso e al mattino mi girava la testa ma non ero caldo. Ho misurato la febbre solo per scrupolo e avevo 37,5. Ho chiamato il dottor Baldari della Samp, ma anche in questo caso non ho pensato al virus. Martina, mia moglie, mi ha però suggerito di chiedere il tampone: a casa abbiamo due bimbi piccoli. Il dottore è venuto a farlo e ci siamo dati appuntamento al giorno dopo. Giovedì stavo benissimo, era passata la febbre. Alle 15 mi ha chiamato il dottore per dirmi che ero positivo. Credo che tutti avessimo un po’ sottovalutato il problema. Era difficile prevedere un’epidemia così grave. È vero che noi siamo sempre in pullman, in hotel, a contatto con persone che non conosciamo.
Sul campionato? Per adesso no perché ci vorrà ancora un po’ di tempo e la battaglia più importante da vincere è quella contro il coronavirus. I campioni sono i medici, gli scienziati, gli infermieri: tutti quelli che stanno lottando per noi. Il calcio, poi, ripartirà e sarà bellissimo. Il rinvio dell’Europeo apre una finestra importante nel calendario: adesso battiamo il virus e poi torniamo a sfidarci sul campo”.
8:50 Il QS in edicola da spazio alla Juventus con le parole di Giorgio Chiellini: “Aspetto il tampone. Esco dalla camera solo quando me la rifanno. Sono al J Hotel, ho ritenuto opportuno rimanere qui mentre la mia famiglia da quasi due mesi è a Livorno”.
8:45 L’attaccante dell’Inter Romelu Lukaku ai microfoni di Bleacher Report ha parlato così della situazione del Coronavirus: “La prima cosa per me è assicurare la salute generale. Se dobbiamo giocare in condizioni tali da non garantire sulla salute, perché dovremmo giocare? Corriamo ancora il rischio di avere giocatori malati. Tutta la squadra è in autoisolamento per vedere se qualcuno di noi accusa dei sintomi: dobbiamo misurare la febbre ogni giorno.

Tampone? Forse saremo sottoposti a tampone – come sottolinea passioneinter.com – quando torneremo a radunarci, il prossimo 25 marzo. Penso accadrà perché nessuno ha mostrato sintomi legati a questo virus, anche se adesso ci sono persone positive che non hanno mostrato effetti”.
Allo stesso tempo, attraverso l’account ufficiale dell’Inter: “In questo momento delicato dobbiamo restare uniti e restare a casa. L’Italia è un paese che incredibile che ha fatto tante cose buone per me e la mia famiglia. Per questo io voglio aiutare questo paese e fare una donazione di 100mila euro all’ospedale di San Raffaele. Sarà molto positivo se anche voi potrete aiutare molta gente e molti ospedale. Stiamo tutti uniti”, l’appello dell’attaccante belga.
8:30 Paulo Fonseca ha rilasciato un’intervista al sito ufficiale del campionato portoghese, Queste le sue parole rilasciate a ligaportugal.pt: “Lo stop è già lungo e non sappiamo quando torneremo, con questa situazione è difficile fare previsioni. Abbiamo cercato di controllare le attività fisiche dei giocatori, gli abbiamo dato alcune attrezzature, cercando di controllare il loro cibo e il loro peso, tutti hanno un programma da fare a casa. La Roma è un club molto ben organizzato sotto tutti i livelli e sta facendo un lavoro fantastico con il monitoraggio della squadra.
Gli italiani stanno facendo quello che gli viene chiesto di fare, se tutti continuiamo a rispettare le regole, i numeri finiranno per migliorare. Credo e spero che tutto migliorerà e che saremo in grado di vincere questa lotta“.
8:20 L’attaccante del Cagliari, Joao Pedro, ha raccontato sul profilo Instagram della squadra rossoblù le sue giornate in isolamento: “Io faccio fatica a stare tanto a casa perché mio figlio, che ha 4 anni, mi chiede spesso perché non può andare a scuola. Da undici giorni non metto la faccia fuori dal cancello. Ma stiamo a casa e godiamoci la famiglia perché solo così usciremo da questa situazione. Un domani dovremo raccontare queste giornate incredibili che stiamo vivendo.

Questa stagione per me è speciale. Voglio fare qualcosa di importante anche per il Centenario del club e i 50 anni dallo scudetto. Tutte le mie esultanze in questo campionato le sceglie mie figlio. Il sabato mi dice come devo festeggiare se segno”.
8:10 Paulo Dybala in una diretta su Instagram, ha raccontato come sta vivendo il suo periodo di quarantena, lo riporta TuttoJuve.com: “Voglio ringraziare tutti i medici e salutare tutti coloro che sono in ospedale. Anche noi possiamo aiutarvi restando a casa. È giusto che noi rispettiamo quello che ci dicono di fare. Ringraziamo chi sta lavorando per trovare una cura. La situazione in Italia è complicata, ma il ministero della salute ci dà consiglio per migliorare la situazione.

In questo momento tutti i tifosi di calcio devono essere un’unica squadra e dobbiamo lottare insieme e fare ciò che ci dicono di fare. Io lo sto facendo e lo dovrebbero fare tutti, bisogna restare a casa. Stiamo aspettando di sapere come stiamo. Inoltre, nei giorni scorsi è uscita una notizia totalmente falsa: io non sono stato contagiato l’ho detto su Twitter e lo ribadisco anche qui. Nei prossimi giorni, saprò l’esito dei test. Spero di non avere il virus, ma se sarà così proseguirò la quarantena. In questi giorni faccio molta ginnastica con Oriana e gioco un po’ alla play”.
8:00 L’amministratore delegato del Milan Ivan Gazidis ha parlato all’Ansa e ha dichiarato: “Voglio essere molto chiaro: la priorità del Milan è e sarà sempre la salute e la sicurezza dei nostri giocatori e del personale, della nostra comunità locale e globale, e soprattutto dei più vulnerabili tra noi. Tutto il resto, compreso il calcio, assume un’importanza secondaria. Prenderemo tutte le nostre decisioni su questa base e, come tutti i cittadini, seguiremo le indicazioni dei nostri medici esperti e delle autorità competenti.
Il calcio tornerà al momento giusto ma non prima che questa crisi mondiale sia risolta. Nelle ultime settimane abbiamo assistito e abbiamo vissuto il rapido sviluppo di una devastante emergenza sanitaria. In un momento come questo diventa chiaro su chi facciamo affidamento per il benessere di coloro che amiamo.

I nostri pensieri sono rivolti a coloro che sono in prima linea nella battaglia che stiamo combattendo: i medici, le infermiere e il personale ospedaliero, per nominarne solo alcuni. Sono i nostri eroi e dobbiamo cogliere ogni opportunità per ringraziarli e sostenerli. Allo stesso tempo, vorrei esprimere solidarietà alle famiglie che hanno perso i loro cari e a tutti coloro che sono stati colpiti dalla malattia
Quando torneremo in campo il calcio svolgerà un ruolo importante nella ripresa della nazione, sia da un punto di vista economico che per il morale di milioni di persone che amano questo sport. La dedizione dei nostri fan significa tutto per questo club, ma il nostro massimo impegno collettivo durante questo periodo sconfiggerà questa pandemia. Vinceremo questa battaglia solo se saremo uniti.
Questa crisi ci sta chiaramente facendo vedere quanto tutti dipendiamo gli uni dagli altri e quanto il nostro punto di forza sia come ci prendiamo cura di coloro che hanno più bisogno. Lo spirito e la forza del popolo italiano dimostrano che possiamo costruire insieme un futuro migliore sulla base di questi valori e il Milan farà la sua parte al massimo. Andrà tutto bene”.