
Intervista al magazine dell’Equipe, dove Conte analizza il momento dell’Inter, ma non solo. Svela anche un retroscena relativo al sesso: “La competizione è una battaglia e quando vai a combattere non c’è nessuna ragione per ridere o essere contento. Sono molto concentrato sul fatto che alla fine ne debba restare solo uno in piedi e faccio di tutto perché sia la mia squadra. Non sono un leccaculo. E’ il mio modo di essere e mi porterà a chiudere presto la carriera, perché vivo il mestiere in modo troppo totale.
Mi ero imposto un grande obiettivo, fin da subito: allenare un gran club entro tre o quattro anni, altrimenti mi sarei fermato. Comunque deve valerne la pena. Mi chiedo spesso se sia giusto passare tanto tempo senza la mia famiglia. Puoi fare molte cose nel calcio, ma l’unica per non sacrificare la famiglia, è proprio l’allenatore. In periodo di competizione, il rapporto non deve durare a lungo, bisogna fare il minor sforzo possibile, quindi restando sotto la partner”.