Ciofani e il fantacalcio: “schierarsi, segnare e vincere… non ha prezzo!”

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Il primo anno di Serie A fece innamorare tutti di sè. Un semi sconosciuto alla sua prima esperienza tra i grandi che riuscì a mettere assieme 9 gol e 1 assist senza riuscire a salvare il suo Frosinone. Quest’anno la magia non si è ripetuta ma Daniel Ciofani è risucito comunque a lasciare la sua impronta anche in questo campionato con 5 gol e 2 assist. Un idolo per i tifosi ciociari, ma anche al fantacalcio. Infatti Ciofani al fantacalcio ci gioca e da anni ormai è risaputo il suo amore per questo gioco e anche quest’anno, dopo il gol alla Fiorentina, a chi gli chiedeva se si era schierato ammetteva candidamente: “No no, non pensavo di segnare di segnare contro la Fiorentina”. Eppure.

Intervistato da DAZN nella settimana che porterà alla sfida con l’Udinese ha parlato della della sua passione di fantallenatore ma anche per quella per Holly e Benji che lo ha spinto ha chiamare suo figlio come il famoso campione del cartone animato, Oliver Hutton. “Ciofani al fantacalcio? E’ una cosa che non si può spiegare: schierarsi, segnare e magari anche vincere una partita al fantacalcio non ha prezzo. Chi sfido ogni domenica? I miei compagni di squadra. In testa al campionato c’è la coppia Sammarco-Dionisi che ha puntato su Cristiano Ronaldo. Io invece ho puntato su Higuain e anche su Ciofani, però purtroppo non era al top (ride, ndr). Quanti mi rompono le scatole? Tanti, tanti (ride, ndr). E paradossalmente segno quando nessuno si aspetta niente da me. Quando invece mi iniziano a scrivere: “Guarda che ti ho messo”, cerco di far finta di niente”.

Ciofani e il fantacalcio, ma non solo: “Ho chiamato mio figlio Oliver per Holly e Benji”

IL FIGLIO OLIVER – “Si chiama Oliver, come Oliver Hutton. Holly e Benji era scuola per chi, come me, è cresciuto senza internet. Ai miei tempi c’era solo Novantesimo Minuto. Tutti hanno provato a replicare la catapulta infernale! (ride ndr). Chi è il mio Tom Becker? Beh, per il ruolo Federico Dionisi. Il mio Tom Becker nella vita invece potrebbe essere mio fratello Matteo (difensore del Pescara ndr)“.

IL LEGAME CON IL FROSINONE – “Ho sempre giocato in Serie B e C e ho sudato tanto. Probabilmente non avrei mai giocato in Serie A, se non avessi incontrato Frosinone. Voglio però pensare anche viceversa: spero che con i mie gol abbia contribuito in maniera importante e pesante alla realizzazione di questo sogno“.